La Nuova Sardegna

Ottana e Martis già in campo

Ottana e Martis già in campo

Aggius e Bortigiadas si uniranno alla protesta tra oggi e venerdì prossimo

26 novembre 2014
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OTTANA. Gli squilli di rivolta nell’isola sono partiti da Ottana e Martis. «Abbiamo appena votato in giunta la delibera per il ricorso alla Corte costituzionale contro lo Sblocca-Italia», ha detto il sindaco di Ottana, Giampaolo Marras. «Aderiamo così in maniera formale all’iniziativa di protesta e rilanciamo il monito dei Medici per l’ambiente – ha aggiunto – Le nuove norme consentono a chi inquina di cavarsela con una autocertificazione. Si occupano solo, e male, delle bonifiche dei suoli, non spiegano nulla su sottosuoli e falde». «In questa maniera non solo si vanifica in modo legale la battaglia che abbiamo combattuto e vinto negli ultimi cinque anni, per esempio opponendoci al gruppo Clivati nella piana – ha incalzato il primo cittadino, alla guida di una lista civica, così come i suoi colleghi negli altri Comuni interessati a dare risposte immediate – Così si sottraggono competenze ai Comuni, aprendo la strada verso il geotermico e l’installazione selvaggia di pannelli fotovoltaici e pale eoliche». «E oggi, di fronte agli ultimi provvedimenti normativi, perfino la stessa Regione rischia di venire esautorata nella sua autonomia», ha osservato in definitiva Marras.

In contemporanea con Ottana ha votato un’analoga delibera sul ricorso la giunta di Martis. «Naturalmente la presenteremo al governatore Francesco Pigliaru – ha dichiarato il sindaco, Tiziano Lasia – Perché non ci sono dubbi sul fatto che il decreto governativo sia incostituzionale». «Siamo stati uno dei centri capofila nel contestare le trivellazioni che la Srl Geoenergy avrebbe voluto fare nel nostro territorio, una zona conosciuta per la ricchezza dei reperti archeologici e paleontologici, a cominciare dalla foresta fossile pietrificata – ha ricordato – Non potevamo lasciar fare quelle ispezioni al buio, mettendo a rischio l’ambiente». Ma adesso che succederà con lo Sblocca-Italia? «È quel che ci domandiamo – ha replicato Lasia – Noi per il momento abbiamo vinto la nostra lotta per la salvaguardia del patrimonio naturalistico. Ma con quel decreto si aprono adesso varchi inattesi e allarmanti. C’è la possibilità che società da noi fatte uscire dalla porta ritornino dalla finestra. E questo è davvero intollerabile e inaccettabile: le nostre comunità devono poter continuare a scegliere e a sorvegliare le proprie zone in autonomia».

Pronto alla guerra lo storico primocittadino di Aggius, Francesco Muntoni: «Abbiamo detto no ad Abbanoa su sorgenti e fonti, continueremo a tutelarle noi come Comune. Nessuno devasterà l’ambiente del mio paese con trivellazioni. Venerdì porterò lo schema di ricorso dell’Isde in aula. E poi lo spiegherò al “Consiglio dei ragazzi”: le nuove generazioni devono sapere che lavoriamo per scongiurare rischi anche nel loro futuro, non solo nel nostro».

Altrettanto deciso per la seduta di oggi, nella quale si discuterà lo stesso ordine del giorno, il sindaco di Bortigiadas, Emiliano Deiana: «Non tollereremo alcuna liberalizzazione: non si possono trovare scappatoie per compromettere beni pubblici. No a trivellazioni selvagge». (pgp)

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