La Nuova Sardegna

Il rettore di Cagliari: così l’Università ha sfidato la crisi

di Stefano Ambu
Il rettore di Cagliari: così l’Università ha sfidato la crisi

CAGLIARI. Tasse invariate ed esonero dai pagamenti per i figli della crisi: due studenti su dieci a Cagliari non devono versare nulla per iscriversi all'Università. Ma le difficoltà economiche sono...

10 dicembre 2014
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CAGLIARI. Tasse invariate ed esonero dai pagamenti per i figli della crisi: due studenti su dieci a Cagliari non devono versare nulla per iscriversi all'Università. Ma le difficoltà economiche sono sempre lì che rosicchiano numeri, possibilità e ambizioni. Per esempio è previsto anche quest'anno un calo di immatricolazioni (meno 1 per cento ) e di persone che frequentano l'ateneo (meno 5 per cento). La consolazione è che la flessione è in frenata.

La constatazione è invece che – e l'Università non fa fatica ad ammetterlo – di mezzo c'è sempre la crisi. E che i penalizzati saranno i fuori sede e i fuori corso. I dati positivi? Almeno tre. Per il 2014 sono stati programmati anche 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Poi ci sono gli investimenti in corso per 75 milioni. E infine il ritorno dell'Università di Cagliari nella top 500 degli atenei del mondo. Sono le cifre illustrate dal rettore Giovanni Melis durante l'inaugurazione del nuovo anno accademico, il 394esimo della storia dell'Università di Cagliari.

Per il Magnifico è l'ultima del suo mandato: a maggio ci saranno le elezioni. Il rammarico è legato – e il discorso vale per tutti i cinque anni – alla presenza, costante e asfissiante, di una brutta compagna di viaggio, la crisi appunto: «Continuiamo in mezzo ai tagli del ministero e alla premialità punitiva». Insomma, le sforbiciate arrivano anche se si fa da bravi. «Il tessuto economico – ha commentato Melis – intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d'Italia». Melis ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del ministero, regolarmente impugnati: «In una situazione in cui oltre il 50 per cento delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l'intera offerta formativa degli atenei».

Il rettore ha ricordato il contributo fornito dall'ateneo, in tandem con l'Università di Sassari, per la valorizzazione dei Giganti di Mont'e Prama.

Sul mandato complessivo il rettore ha ricordato anche i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale e ieri sono tornati alla carica distribuendo un volantino intitolato «Non c'è nulla da festeggiare».

Più o meno lo stesso concetto espresso da un gruppo di studenti che ha manifestato con un flash mob fuori dal rettorato. Tema: gli studenti senza tetto e senza borsa di studio.

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