La Nuova Sardegna

Studioso e grande appassionato di cavalli

Sempre promosso, si stava preparando ad affrontare tra un mese l’esame di maturità

09 maggio 2015
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ORUNE. Gianluca Monni, 19 anni, frequentava la quinta superiore all’istituto professionale Alessandro Volta di Nuoro. A giugno avrebbe dovuto sostenere l’esame di maturità, la prima prova della sua vita. Il suo sogno è stato spezzato ieri mattina da tre fucilate proprio mentre aspettava l’autobus per andare a scuola.

Era un ragazzo benvoluto da tutti in paese Gianluca. I compagni di scuola e i suoi professori lo ricordano con affetto. «Era un ragazzo diligente negli studi e frequentava la scuola con profitto, mai una bocciatura», ricorda un professore. Il suo unico pensiero era frequentare la scuola e vedersi la sera con la sua fidanzata, una ragazza del paese che, come lui, frequenta un istituto superiore a Nuoro. L’altra sua grande passione erano i cavalli. Era anche dirigente dell’Orunese, squadra di calcio in seconda categoria.

Gianluca viveva con la sua famiglia in una bella villetta che si affaccia su corso Repubblica, nel pieno centro di Orune, a meno di venti metri dal punto in cui è stato ucciso, davanti alla casa della nonna. La mamma Rita lavora in una cooperativa di Nuoro che offre servizi di ambulanza ed è una delle volontarie della Croce verde di Orune. «Una donna impegnata nel sociale, che vive per i suoi due ragazzi», raccontano i vicini di casa. Gianluca, infatti, ha un fratello: si chiama Pasquale, è qualche anno più grande e fa l’ autotrasportatore. Il padre Salvatore lavora invece alla cooperativa dei pastori e trasporta il latte. Fino a qualche anno fa era titolare di un mangificio, ma poi gli affari non erano andati bene ed era stato costretto a chiudere la sua attività.

Ora la famiglia di Gianluca è chiusa in un dolore muto. Ieri la mamma e il papà di Gianluca sono stati interrogati dagli investigatori che cercano un appiglio per trovare il movente del delitto. Quel che è certo è che Gianluca era incensurato, non aveva mai avuto alcun problema con la giustizia. Per questo il suo omicidio è un rebus. Anche i genitori e i familiari puntano il dito su quel litigio che Gianluca avrebbe avuto qualche mese fa con alcuni bulli del paese. Per loro è l’unica ombra nella vita di un ragazzo studioso ed educato. E fanno appello a quanti potrebbero aver visto qualcosa ieri mattina. «Aiutateci», ha detto ieri disperata una parente mentre sorreggeva mamma Rita. Nessun aiuto può venire dalle telecamere: a Orune non ce n’è neanche una. (g.z.)

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