Vertenza Meridiana: prende corpo l’alleanza con il Qatar
La compagnia cerca un partner per evitare la chiusura Il ministero ha avviato il dialogo anche con alcune low cost
OLBIA. Un partner per l’Aga Khan, ecco qual è il futuro di Meridiana. Un socio destinato a diventare il proprietario della compagnia di Olbia, in questo anno di tempo che la cassa integrazione per tutti i 1800 dipendenti concede al Governo. In primis al ministro dello Sviluppo Federica Guidi, regista della sofferta tregua (in parte rotta con la sospensione del comandante Mascia) tra azienda e sindacati. Fosse stato un altro ministro, la Guidi si sarebbe presa molti meriti. Se non altro quelli di aver evitato i licenziamenti e, forse, la chiusura di Meridiana. Invece, vuole continuare a lavorare in silenzio. «Il ministro preferisce parlare solo dopo che il partner sarà stato trovato» dice il suo portavoce, Enrico Romagna Manoja, in risposta a una richiesta di intervista. Segno che la Guidi sta approfondendo seriamente il dossier.
La ricerca di un socio. Le strade che il Governo sta percorrendo per trovare un socio all’Aga Khan - così come filtra da più ambienti - sono due. Una porta a Qatar airways, compagnia controllata dal fondo Qia, lo stesso che ha la proprietà della Costa Smeralda. Non è una novità: la Guidi, mesi fa in visita a Doha, ha parlato di Meridiana. L’altra strada è più sorprendente: ci sarebbe un dialogo con una low cost europea. E potrebbe essere EasyJet. In subordine, Vueling, vettore del gruppo British-Iberia (di cui il Qatar ha il 10%). Sono solo colloqui preliminari, il Governo sta sondando la disponibilità delle compagnie a valutare Meridiana nel suo insieme: marchio, slot (le rotte), posizione centrale in Sardegna e gestione dell’aeroporto di Olbia.
Il sindacato. Dove condurranno queste trattative - ufficiali, nel senso che il Governo ha preso questo impegno e l’Aga Khan ha detto sì a un partner - è prematuro per dirlo, sottolineano da Roma. Ma quello è lo sbocco. E lo sa anche la Filt-Cgil nazionale. Il segretario dei trasporti, Nino Cortorillo, oggi sarà a Olbia per un’assemblea (aeroporto, dalle 15 alle 17). Giorni fa ha commentato con “La Nuova” l’accordo che salva, per un anno, tutti: dipendenti e compagnia. «Il trasporto aereo italiano è in crisi strutturale, basti pensare a tutti i fallimenti - dice Cortorillo -. Meridiana è dentro questa crisi. I suoi tentativi di uscirne, spesso con logiche tutte sue, dall’acquisto di Eurofly a quello di Air Italy, invece che produrre effettivi positivi hanno peggiorato i conti. A questo, oltre alle responsabilità dei vari manager, troppi in pochi anni, ha contribuito l’incapacità dell’azionista: non ha trovato un nuovo mercato, non ha risolto la crisi».
«La crisi è reale». Un’analisi clinica, quella di Cortorillo: parlano i fatti. Ma, allo stesso tempo, il sindacalista riconosce all’Aga Khan un merito: «Ha sempre coperto le perdite, ha pagato i suoi errori. Se fosse stato un altro azionista, Meridiana sarebbe stata già chiusa». Perché per Cortorillo la crisi c’è, è reale. «La crisi di Meridiana non è causata da Air Italy, ma Air Italy l’ha aggravata. Non tanto per i bilanci, quanto perché i manager hanno svuotato la prima a favore della seconda. La crisi di Meridiana c’era, la cassa integrazione è stata ottenuta prima dell’acquisto di Air Italy. E l’uscita dalla crisi era la chiusura di Meridiana, atto che abbiamo scongiurato con due accordi sindacali. Questi sono i fatti».
Le prospettive. E ora? Cortorillo sa che «i nodi sono rimasti interi». Ma sa che c’è una prospettiva. «L’accordo e l’impegno del Governo aprono una nuova fase: ci sarà la ricerca di un partner. Non sappiamo chi sarà, cosa vorrà. Sappiamo che sarà lui a disegnare il nuovo gruppo Meridiana. Servirà un azionista che metta i soldi non per coprire le perdite, ma per investire e difendere l’occupazione».