La Nuova Sardegna

Desulo, gli sconfitti: dal sindaco falsità

Desulo, gli sconfitti: dal sindaco falsità

Angelica Gioi: «Anch’io vittima di un attentato in campagna elettorale. Littarru risponderà dal giudice delle sue parole»

05 giugno 2015
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DESULO. «Basta con le accuse gratuite e con le falsità. Adesso faremo passi ufficiali e così ognuno si dovrà prendere le proprie responsabilità Anche davanti a un giudice». Angelica Gioi, candidata sindaco sconfitta domenica dal riconfermatissimo Gigi Littarru, non ci sta a fare la vittima sacrificale, ma soprattutto non accetta alcun tipo di insinuazione nei confronti suoi e dei componenti della sua lista. «Siamo un gruppo di giovani onesti – ha detto Angelica Gioi, costretta a letto dall’influenza ma nonostante tutto molto battagliera –. Non siamo mafiosi e chi dice certe cose dovrà risponderne nelle sedi più consone».

Il clima a Desulo è molto teso. Auto incendiate, minacciose scritte sui muri, lettere minatorie e altre cose molto delicate sulle quali stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Tonara. Chi pensava che la riconferma a furor di popolo del sindaco Gigi Littarru potesse stemperare la tensione ha sbagliato di grosso. L’incendio delle tre auto delle componenti dello staff elettorale di Littarru è stato l’ultimo segnale inquietante.

«Una delle tre ragazze prese di mira è mia cugina – ha sottolineato Angelica Gioi –. Siamo cresciute insieme e siamo molto amiche, chi pensa che qualcuno della nostra lista sia stato il mandante o l’esecutore è davvero fuori strada. Credo che il sindaco dovrebbe avere più rispetto degli avversari. Ha vinto le elezioni: bravo. Resta però incomprensibile questa sua continua ricerca di dare un’immagine pessima del paese. Forse lo sta facendo per attirare l’attenzione, ma non deve coinvolgere noi. I suoi presunti nemici vada a cercarli altrove. Quando è stato eletto sono stata la prima a congratularmi – ha aggiunto la candidata perdente –. E lui invece sta continuando a criminalizzarci. Giusto per sgombrare il campo dai dubbi, voglio spiegare che uno degli indagati nell’inchiesta di “Sindacopoli” era inizialmente inserito nella nostra lista, ma quando è stato arrestato abbiamo fatto in tempo a sostituirlo. Tutto qui».

Ma non basta. Perché prima di chiudere la sua replica-accusa, Angelica Gioi si è voluta togliere un sassolino dalla scarpa. «La notte di venerdì Santo, quando la campagna elettorale era già in corso anche se era lontana – ha concluso la candidata sindaco – sono stata vittima di un attentato intimidatorio. Durante la notte hanno danneggiato l’auto dell’Asl di Nuoro che, guarda caso, avevo io in affidamento. Il sindaco non si è mai degnato di farmi una telefonata. Credo che questo dica tutto del personaggio».

Accuse pesanti nei confronti di Gigi Littarru che da tempo è nel mirino e non ha esitato a uscire allo scoperto con determinazione per dimostrare la sua estraneità e, anzi, il suo ostracismo alla “cricca” che gestiva i piccoli appalti nei paesi della Barbagia, guidata, secondo i magistrati della Procura di Oristano, dall’ingegnere desulese Tore Pinna. (plp)

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