La Nuova Sardegna

MOBILITAZIONE

Sirene contro il sito di scorie radioattive

Il No-nucle-die a Cagliari (foto Mario Rosas)
Il No-nucle-die a Cagliari (foto Mario Rosas)

No-nucle-die: manifestazioni alle 11 a Sassari, Nuoro, Olbia, Oristano, Cagliari. Ieri studenti mobilitati

07 giugno 2015
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SASSARI. Sirene e campane contro il nucleare: scatta oggi alle 11 in contemporanea il No-nucle-die. Dopo che ieri in molte scuole sono stati attivate le suonerie dei cellulari per protesta contro l'ipotesi dell'arrivo delle scorie radioattive in Sardegna, stamane manifestazione "diffusa" in cinque piazze di altrettante città: Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Cagliari. Gli allarmi sonori saranno tutti sincronizzati all’ora convenuta: tanti Sos per scongiurare la possibilità della collocazione in Sardegna del sito nazionale per i residui radioattivi. La lotta è promossa da autonomisti, indipendentisti, sovranisti e associazioni ambientaliste. Vede l'adesione dell'Anci regionale, quella di sindaci come Nicola Sanna a Sassari e dei rappresentanti di altre forze politiche, a cominciare dal centrosinistra. Il segretario regionale del Psi, Gianfranco Lecca, invita iscritti, elettori e simpatizzanti sardi a partecipare attivamente alla giornata: «Non è tempo di abbassare la guardia: la decisione non è stata ancora presa e per questo motivo il pericolo è sempre dietro l'angolo», tiene a puntualizzare.

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L'iniziativa registra il consenso ufficiale dei rappresentanti di parecchie istituzioni. Primo fra tutti, il presidente del consiglio regionale. Gianfranco Ganau ha fatto esporre la bandiera anti-nucleare sul palazzo di via Roma a Cagliari. E questa mattina sarà in piazza d'Italia a Sassari per manifestare assieme agli organizzatori di No-nucle-die.Il presidente dell'Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, ha chiesto alle amministrazioni municipali di aderire «nelle forme che riterranno più opportune», indicando, tra le tante, «l'esposizione permanente della bandiera contro il nucleare». Oltre che a Sassari, i sardi sono chiamati alla mobilitazione in via Roma a Cagliari, davanti al consiglio regionale, a Nuoro nei giardinetti di piazza Vittorio Emanuele, a Oristano in piazza Roma e a Olbia sul molo Brin. I partecipanti dovranno sdraiarsi a terra al primo suono delle sirene per poi abbracciarsi al secondo squillo degli allarmi. Così come hanno già fatto ieri moltissimi ragazzi: riuscitissima la performance allo Scientifico di Oristano. Sempre alle 11 di stamane, alla Chiesa sarda è stato chiesto di suonare le campane per 3 minuti. Il movimento cerca di coinvolgere volontari e vigili del fuoco, sollecitando il funzionamento delle sirene sui mezzi di servizio per la stessa ora. Oggi si saprà quante e quali saranno le adesioni effettive.

Il 15 o il 18 giugno, non si conosce la data esatta, Matteo Renzi dovrebbe rendere nota la mappa top secret che indica il ventaglio delle regioni potenzialmente idonee a ospitare il sito nazionale. Da indiscrezioni sicure trapelate negli ultimi mesi da Roma si sa per certo che la Sardegna è inserita nella rosa. Ed è appunto contro questa eventualità - e contro una successiva scelta definitiva, non prevista però prima della fine dell'anno - che stamane scendono in piazza gli attivisti dei coordinamenti e comitati contro il nucleare. «Prendiamo atto con soddisfazione che il Pd, dopo averci dato dei ciarlatani, quando il gruppo Forza Italia col coordinatore Ugo Cappellacci ha denunciato il pericolo, ora abbia deciso di sostenere una battaglia che appartiene a tutti i sardi», attacca intanto il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis. (pgp)

 

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