La Nuova Sardegna

fede e tradizione

La carica dei corridori, a Sedilo l’Ardia a piedi

di Maria Antonietta Cossu
La carica dei corridori, a Sedilo l’Ardia a piedi

Si rinnova l’affascinante rito in onore di San Costantino

19 luglio 2015
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SEDILO. La carica dei corridori scalpita. È ansiosa di rendere omaggio a San Costantino. E l’alba si è levata sull’Ottava, la ricorrenza che ricalca lo stesso copione dell’ Ardia a cavallo ma senza i patemi d’animo che suscita il pericoloso cimento. Lo spirito di partecipazione e l’ emozione, però, sono identici: parola di chi ha calpestato innumerevoli volte il sentiero che solca il fianco di Monte Isei. L’epicentro del culto di San Costantino, proscenio della cerimonia religiosa che rimanda all’epico scontro con Massenzio a Ponte Milvio. Tra le pieghe di quella collina si erge il tempio della pietà popolare.

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Il santuario di San Costantino è tappezzato di centinaia di ex voto che attestano una sconfinata, imperitura, e per molti sorprendente, fede nel taumaturgo bizantino assurto agli onori degli altari per aver sdoganato le confessioni monoteiste, messo fine alle persecuzioni dei cristiani ed essersi convertito a sua volta. Nel grembo di quel poggio stamani la comunità tributa il suo grazie e affida le sue preghiere al santo cimentandosi sullo stesso tracciato affrontato il 6 e il 7 luglio dai cavalieri. Allora protagonisti, oggi comparse: saranno loro, poco dopo le 7, a fare da battistrada al corteo dei corridori percorrendo alla spicciolata il primo tratto della pista. Una pratica che si ripete da alcuni decenni a dispetto delle ordinanze che interdicono l’accesso dei cavalli nell’anfiteatro. Ma dopo quel breve prologo sarà la fanteria a prendersi la scena.

Costantino Magno sarà impersonato da Costantino Faedda, soldato della Brigata Sassari abituato a ben altri teatri di guerra, eppure capace di entusiasmarsi per l’investitura di prima pandela. È successo una sera d’inverno. Il parroco gli ha annunciato di essere il prescelto e lui ha detto subito sì: «Non ci ho pensato un attimo, ho risposto d’ impulso, aspettavo questa chiamata da tanto tempo» confida il capocorsa ricordando di aver firmato il registro delle bandiere nel 1992. Sulla promessa, formulata molto più tardi, Costantino preferisce tacere. Per lui “parla” l’ex voto affisso nel santuario, un’immagine che ritrae il militare durante una missione in Afghanistan, dove ha scampato un grave pericolo. Per la prova di oggi il primo alfiere si è scelto due amici fidati prima ancora che guardaspalle affidabili: uno è Guido Manca, imprenditore di 39 anni e già terza pandela nel 2009. L’altro è Marco Cuscusa, Alpino di 32 anni, con un’esperienza nel ruolo di scorta. Il trittico avrà l’onere di precedere le milizie nemiche senza subire l’onta del sorpasso. Il voto sarà sciolto comunque andrà perché l’Ardia è una lode al santo, ma l’orgoglio personale e la voglia di primeggiare correranno inevitabilmente di pari passo con la fede.

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