La Nuova Sardegna

opere pubbliche

Appalti, un patto per la legalità

Mercoledì la firma fra Regione, prefetti, magistrati e sindaci

31 luglio 2015
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CAGLIARI. La corruzione è una sciagura e va sconfitta prima che i soldi pubblici finiscano per scatenare la voracità degli squali. Serve una strategia di prevenzione che la Giunta metterà in campo – è la prima volta in assoluto – con la presentazione a prefetti, magistrati, associazione dei sindaci e Autorità nazionale anticorruzione del maxi appalto da 550 milioni per le opere pubbliche, più i 300 milioni dello Sblocca Italia. Mercoledì 5 agosto, a Villa Devoto, il presidente della Regione li ha convocati per «avviare una strategia comune» che, con la firma del protocollo per la trasparenza, metta subito al riparo i bandi di gara da quelli che potrebbero essere eventuali assalti alla diligenza. L’obiettivo è stabilire, è scritto nella lettera di convocazione, «una sinergia per condividere le informazioni indispensabili per poter svolgere, ciascuno all’interno del proprio ruolo, un’azione preventiva che crei un clima sfavorevole alla corruzione». Gli ultimi fatti di cronaca, leggi l’inchiesta della magistratura su «sindacopoli», hanno ribadito che il rischio del malaffare è molto alto. Un esempio su tutti: la nascita, sotto traccia, di cupole impegnati a gestire più di un appalto spesso con la complicità – ancora tutta da dimostrare – di amministratori pubblici infedeli. Con in più un altro rischio: maggiori sono i finanziamenti pubblici, nel caso del piano infrastrutture supera il mezzo miliardo, maggiora debba essere lo stato d’allerta. Per questo – ha scritto Pigliaru – la legalità va «difesa da subito con regole chiare e trasparenti sin dall’inizio» da cui «partire per evitare il più possibile i vari rischi». La riunione del 5 agosto è una nuova tappa dell’operazione trasparenza voluta dalla Regione nella pubblica amministrazione. Ha già sottoscritto i «patti d’integrità» per le forniture e l’esecuzione dei lavori. Poi ha deciso di far monitorare la macchina regionale dall’organizzazione non governativa Transparency international e infine approvato le linee guida per la tutela dei dipendenti regionali che segnalano illeciti. È significativo questo passaggio della lettera scritta dal governatore: «Il clima di disagio sociale trova motivo di ulteriore vulnerabilità quando emergono comportamenti corruttivi nella gestione del bene pubblico, minando profondamente il vincolo fiduciario che costituisce il cardine fondante nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni. Rapporto che oggi deve essere alimentato da un profondo senso etico».

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