La Nuova Sardegna

PORTO ROTONDO. Due imprenditori di 45 anni, di origini ungheresi, ieri sono stati bloccati dai carabinieri mentre si recavano davanti a Villa Certosa, la residenza estiva di Silvio Berlusconi a Porto Rotondo, per protestare probabilmente per un mancato pagamento.

I due sono stati accompagnati in caserma, dove si è protratto a lungo un colloquio chiarificatore. Dalle poche informazioni che sono trapelate sulla vicenda, per il momento coperta dal più stretto riserbo, sembrerebbe che i due imprenditori ungheresi, in seguito a collaborazioni con una delle società della famiglia Berlusconi, ora avanzerebbero pretese in denaro sulla base degli incarichi portati a termine.

Tutto scritto, nero su bianco, su alcuni cartelli che gli imprenditori ungheresi avrebbero voluto far sventolare davanti alla villa di Berlusconi. I due, per poter manifestare davanti alla casa dell’ex premier, avrebbero dovuto richiedere l'autorizzazione al questore di Sassari, cosa che non è stata fatta. Durante il colloquio in caserma, a ogni modo, gli imprenditori che avrebbero voluto inscenare la protesta avrebbero mostrato un atteggiamento collaborativo.

Non è la prima volta che il buen retiro di Sua Emittenza viene preso di mira per contestazioni, sit-in e cortei. Negli scorsi anni, durante un periodo nel quale Villa Certosa era del tutto disabitata perché il blitz era stato organizzato fuori stagione, un gruppo d’indipendentisti dell’Irs guidati da Gavino Sale erano entrati nel perimetro della residenza sino a raggiungere la zona delle piscine.

Poi, una volta scattato l’allarme, era stati costretti ad allontanarsi da polizia e carabinieri intervenuti in forze a Porto Rotondo.