La Nuova Sardegna

la protesta

Scuole paritarie, giallo sui fondi

Arriva il via libera sugli arretrati, buio sull’anno appena iniziato

24 settembre 2015
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CAGLIARI. Scuole paritarie: ieri in serata è trapelato che il dirigente avrebbe firmato la “determina” che dà il via all’assegnazione dei fondi ancora non erogati per l’anno scorso, il 2014-2015. È l’unica novità per i manifestanti che da due giorni stazionano sotto il consiglio regionale in rappresentanza delle 257 scuole paritarie dell’isola che accolgono 13mila bambini e hanno duemila dipendenti. Ma non si sa nulla ancora dei quattro milioni di euro inviati dal ministero nell’aprile che la Regione non ha ancora distribuito e, soprattutto, non si sa chi abbia ragione tra il presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru e l’assessore alla Cultura Claudia Firino: uno ha dichiarato che ci sono 18milioni di euro e che saranno presto impegnati, l’altra ha invece sostenuto che ci sono difficoltà non facili da superare. Per questo i manifestanti continueranno a dormire sotto i portici e a fare lo sciopero della fame fino a quando non sarà fatta chiarezza. Le scuole paritarie sono aperte e funzionanti per dodici mesi l'anno perché svolgono l'attività didattica ministeriale e garantiscono anche la cosiddetta accoglienza, la manna per le famiglie: mare e giochi d'estate con intrattenimento pomeridiano lungo quanto il lavoro dei genitori lo richiede. D'inverno, oltre l'attività scolastica, c'è quella pomeridiana che in quasi tutte le paritarie è fatta di sport, musica, disegno ecc. I manifestanti hanno ricevuto la solidarietà delle famiglie, direttamente interessate al fatto che la Regione finanzi o meno: le rette che pagano alle scuole dovranno necessariamente aumentare se la Regione si tira indietro e le paritarie diventeranno loro malgrado scuole d’élite perché potranno accedervi soltanto i bambini le cui famiglie non hanno difficoltà a sborsare rette molto più sostanziose delle attuali. Un problema molto serio che evidentemente viene sottovalutato da un’amministrazione pubblica che, per altro verso, promuove politiche del lavoro e per una maggiore occupazione femminile. I manifestanti andranno avanti fino a quando la situazione non sarà chiarita: fonti non ufficiali della Regione insistono infatti a dire che i 18milioni in bilancio ci sono.

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