La Nuova Sardegna

Lega calcio: «Sul razzismo tolleranza zero»

di Andrea Massidda
Lega calcio: «Sul razzismo tolleranza zero»

Il presidente dei dilettanti Delpin avverte: «Pronte sanzioni esemplari in caso di episodi censurabili»

25 settembre 2015
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SASSARI. L’esordio in campionato è in programma il prossimo 4 ottobre sull’ostico campo del Ploaghe, squadra che punta dichiaratamente alla promozione. Eppure per i giovani calciatori del Pagi - il primo e al momento unico team in Italia ad aver tesserato esclusivamente profughi africani - l’avversario più temibile del torneo di Seconda Categoria potrebbe essere il razzismo. Lo ammette anche Andrea Delpin, presidente regionale della Lega dilettanti. «Premesso che queste valutazioni spettano al giudice sportivo e che naturalmente tutti confidiamo nel fair play dei nostri iscritti e nell’educazione del pubblico - avverte - , se durante le partite si verificheranno episodi censurabili a sfondo razziale non credo che alle società responsabili verranno risparmiate pesanti sanzioni. Anche perché una bella favola come quella del Pagi, che ci rende orgogliosi, non può terminare a causa di tifosi intolleranti. Tuttavia bisogna tenere conto che in tribuna può sempre esserci l’idiota di turno».

Da qualche tempo a questa parte i provvedimenti adottati dalla Federcalcio per contrastare il fenomeno della xenofobia sui campi di calcio e sugli spalti - anche di Serie A - sono stati alquanto esemplari: per la Seconda Categoria le multe possono arrivare sino a tremila euro e la squalifica del campo è sempre in agguato. Inoltre, proprio in questi giorni a Matera, capitale europea della cultura, la Commissione Figc coordinata da Fiona May ha presentato un progetto che ha come obiettivo quello di parlare in maniera diretta al mondo dei ragazzi, delle scuole e delle società di calcio, per favorire l’integrazione e combattere ogni forma di razzismo dentro e fuori gli stadi. Ma è anche vero che mai come quest’anno, con i quotidiani sbarchi di migranti, la tensione potrebbe essere altissima. Lo sa bene Mauro Fanti, l’allenatore del Pagi, che infatti ha riunito i suo ragazzi per affrontare l’argomento. «Devo dire - spiega - che per ora da parte di tantissimi allenatori e calciatori ho soltanto ricevuto complimenti e auguri per la nostra iniziativa. Però - conclude - ai miei giocatori ho detto che nel caso dovesse verificarsi un episodio spiacevole legato al colore della loro pelle dovranno far finta di niente: sono persone abituate a tragedie, sopporteranno».

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