La Nuova Sardegna

Con lo scooter contro un’auto, muore cameriere di 18 anni

di Guido Piga

La vittima era di Palermo: stava andando a lavorare in una gastronomia a Monticanaglia È il secondo ragazzo siciliano a perdere la vita in moto in meno di un mese in Costa Smeralda

26 settembre 2015
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INVIATO AD ARZACHENA. Un filo rosso, rosso di sangue, lega la Sardegna alla Sicilia in questa lunga estate. Un lavoratore stagionale della Costa Smeralda era morto all'inizio di settembre, un altro è morto ieri; tutt'e arrivavano dall’altra isola, tutt’e due viaggiavano in moto, tutt'e due sono stati travolti da un'auto che viaggiava nella direzione opposta alla loro.

L'ultimo di questa tragica catena si chiamava Domenico Napoli, aveva 18 anni, era di Palermo, faceva il cameriere alla gastronomia Belvedere dei fratelli Pileri, nella collina di Abbiadori. Domenico Napoli stava andando lì, al lavoro, da Monticanaglia, frazione di Arzachena, dove aveva preso in affitto una casa a metà luglio. Erano le 18,30 di ieri. Era sul suo scooter, con il casco allacciato. Stava percorrendo un tratto di rettilineo, poco prima di una curva, diretto verso la provinciale Olbia-Porto Cervo. Davanti a lui, due auto. Una con la freccia a sinistra: doveva andare in una casa, una delle tante che punteggiano Monticanaglia. Dietro c'era un pick up, un Nissan Navarra, con attaccato un carrello. Domenico Napoli è andato a sbattere proprio contro la parte sinistra del carrello.

Sull’asfalto non ci sono segni di frenata dello scooter, la velocità non poteva essere elevata. Forse non si è reso conto dell'ostacolo. L'impatto è stato violento, però. Domenico Napoli è stato sbalzato via dallo scooter sull'altra parte della corsia. Lì dove stava arrivando un'auto, un Suv della Honda, condotta da una donna, con al fianco il marito; due turisti che hanno casa a Cannigione da anni. Domenico Napoli è andato a sbattere con la testa contro il paraurti sinistro della Honda. Il casco non si è spezzato. Ma l'urto è stato devastante. Il ragazzo è finito al suolo, senza dare segni di vita. I conducenti delle tre auto hanno dato l'allarme al 118, due ambulanze sono partite da Olbia. Il medico ha tentato di rianimare Domenico Napoli, ma è stato tutto vano. Le lesioni al capo e al corpo gli sono state fatali. Questioni di secondi e, forse, Domenico Napoli avrebbe avuto salva la vita: il caso ha voluto invece che lì, in quella strada non trafficatissima, proprio in quel momento stesse passando un'auto.

«Lo abbiamo visto all’improvviso sopra di noi – hanno detto alla polizia stradale di Olbia, che ha fatto i rilievi dell'incidente, gli occupanti della Honda –. Abbiamo provato istintivamente a spostarci verso destra, ma è stato tutto inutile». C'è un anche un testimone oculare dell'incidente: viaggiava, sulla sua auto, dietro alla moto di Domenico Napoli. Alla polizia stradale ha detto come sono andate le cose. «È stato terribile, una coincidenza terribile». La piccola frazione di Arzachena è rimasta scioccata. «Viveva qui, era appena uscito da casa; non si può morire così, non si può», diceva una ragazza. Scioccati anche i titolari del Belvedere, i fratelli Gian Paolo e Piero, accorsi sul posto dell'incidente; il ristorante è rimasto chiuso. «Che estate triste, non ci sono parole – diceva uno di loro –. Prima il ragazzo della Churrascaria Aruanà di Liscia di Vacca, adesso il nostro... Non si può, non è giusto».

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