La Nuova Sardegna

Nucleare, riesplode la protesta I comitati: stop ai corsari nell’isola

di Luca Fiori
Nucleare, riesplode la protesta I comitati: stop ai corsari nell’isola

Tre componenti della commissione Sogin che avrebbe effettuato il sopralluogo smentiscono Pili Il deputato di Unidos ribatte: «Confermo tutto». Gli ambientalisti: «Pronti a dare battaglia»

26 settembre 2015
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SASSARI. Il mistero sul blitz segretissimo per individuare nell’isola i siti per il deposito unico delle scorie nucleari si fa più fitto. E intorno al mistero si scatena la reazione degli ambientalisti, pronti a riprendere la battaglia per tenere lontano i rifiuti radioattivi dalla Sardegna.

Tra la smentita di alcuni componenti della delegazione che, secondo Mauro Pili, i giorni scorsi avrebbe effettuato un sopralluogo in provincia di Oristano per individuare i siti adatti allo smaltimento delle scorie, e la contro smentita del deputato di Unidos, si inserisce il Comitato NoNucle NoScorie. Il movimento che si batte da mesi contro l’eventuale scelta dell’isola come luogo per ospitare il deposito unico nazionale delle scorie radioattive è pronto a scendere in piazza.

L’appello ai sardi. «Chiameremo i sardi a impedire altri sopralluoghi e incursioni di corsari radioattivi in terra sarda - dice Bustianu Cumpostu a nome del comitato - naturalmente in maniera pacifica e alla luce del sole, ma dura e decisa».

Dopo la denuncia di Mauro Pili, che due giorni fa ha lanciato l’allarme raccontando di una delegazione di otto, dieci persone che avrebbe visionato due siti in provincia di Oristano, ieri è arrivata una smentita di Edo Ronchi, sub commissario ambientale dell' Ilva di Taranto, Stefano Leoni, membro della commissione nazionale per la Via e la Vas e Paolo Bartolomei dell'Enea.

La smentita. «Non riusciamo a capire perché Pili inventi questa notizia di sana pianta - dichiarano i tre - o forse la delegazione era tanto segreta che nemmeno noi ne siamo stati informati. Non abbiamo fatto parte di alcuna delegazione in Sardegna - concludono - e per quanto ne sappiamo, questa delegazione non c'è mai stata».

Ci sarebbe stata eccome invece per l’ex presidente della Regione e i tre, insieme ad altri otto membri, farebbero parte dell’osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare, un organismo che si occupa della gestione dei rifiuti a bassa, media ed alta radioattività. «La loro smentita è solo funzionale a mantenere la poltrona e l'incarico - rincara la dose Mauro Pili - del resto essendo sottoposti all'obbligo del segreto di Stato sarebbero stati licenziati in tronco. Per quanto mi riguarda confermo tutto - aggiunge Pili - l'organismo denominato Osservatorio Chiusura del Ciclo Nucleare è stato in Sardegna nei giorni scorsi e ha visitato segretamente due siti nella provincia di Oristano». Ma non i tutti i componenti della commissione sarebbero stati favorevoli a far ricadere la scelta del deposito delle scorie sull’isola.

Il sopralluogo. «Tra tecnici e assimilati ci sono stati dei contrasti - spiega Pili - ma nel corso del sopralluogo è emerso il palese favore verso queste aree da parte di Sogin e di Ispra. Tra questi signori - continua il deputato di Unidos - ci sono quelli che si sono occupati della scelta di Scanzano e quelli che si definiscono esperti nello smaltimento di scorie nucleari. Il sopralluogo è stato gestito con un fare furtivo, silenzioso e clandestino e la dimostrazione è data dal fatto che mentre erano in Sardegna - conclude Mauro Pili - stavano contemporaneamente pianificando la visita di questi giorni a Trino Vercellese, sede di una centrale nucleare dismessa».

Intanto il comitato NoNucle-NoScorie lancia un appello ai sardi: «Chiediamo ai cittadini di mantenere alta la vigilanza e informarci immediatamente qualora vengano notati gruppi di persone estranee aggirarsi nelle campagne, specialmente in zone di pianura e a più di 5 chilometri dal mare».

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