Cantando “Sa Missa” I Bertas a Milano
Domenica alla Sala Verdi del Conservatorio meneghino: il gruppo presenterà un’originale opera in sardo
MILANO. Un palcoscenico importante, quello della Sala Verdi del Conservatorio di Milano per un evento originale organizzato dall'Associazione fra Artisti Bertas. Si tratta de "Sa Missa" e si svolgerà questa domenica sera. Una operazione complessa che nasce in collaborazione e co-produzione tra lo stesso Conservatorio "G. Verdi" di Milano, il Conservatorio "L. Canepa" di Sassari e l’ Associazione fra Artisti Bertas.
«"Sa Missa" – dicono I Bertas – è un' opera musicale che si propone di rileggere in chiave etno-pop / classic, il testo liturgico della Messa in latino attraverso la composizione di sedici brani scritti dai componenti dei Bertas e dal nostro fondatore Antonio Costa.
Le atmosfere della "sardità musicale", evocate con discrezione, si fondono con una vocalità che non nasconde le sue radici ora gregoriane, ora palestriniane, ora legate al melodramma.
Un progetto che siamo riusciti a realizzare grazie a una serie di collaborazioni importanti, da quella del professor Antonio Oggiano, vice presidente del consiglio di amministrazione del Conservatorio Verdi di Milano alle Vigne Surrau di Arzachena, dalla Banca di Sassari alla presidenza del Consiglio regionale e il Comune di Sassari».
Non ci poteva essere modo migliore per festeggiare i cinquanta anni di attività dei Bertas di questo progetto ambizioso che vede in scena il Coro da Camera del Conservatorio "L.Canepa" di Sassari diretto da Clara Antoniciello ed il Quartetto d'archi "Pod" (Piccola Orchestra d'Archi) diretto da Daniele Manca. I brani che verranno eseguiti sono: “Cantare”, “Kyrie”,”Gloria”, “A Tie Laudamus, Segnor” e “Deus, Ca Tue”, “Alleluia”, “Creo”, “Est Faladu dae su Ghelu”, “S'est Incarnadu”, “Est Resuscitadu, In S'Ispiritu Santu”, “Creo Sa Cresia”, “Ave Maria bella”, “Santu - Beneittu”, “Pane ' e sos Anghelos”, “Anzone 'e Deus”.
L'opera è stata già rappresentata a Sassari prima di essere proposta nei maggiori teatri sardi, a Londra e in Brasile, seppure con un organico differente. «La realizzazione di questo lavoro non è stata facile_ dicono i Bertas- Infatti si è trattato in primo luogo di non snaturarne i contenuti religiosi e spirituali con la fedele traduzione del testo dal latino al sardo e gli arrangiamenti da musica etno-pop, ma in special modo il compito più arduo è stato quello di far funzionare al meglio la fusione di due entità diametralmente opposte, appunto, un coro prettamente lirico e un complesso pop, con caratteristiche e basi artistiche completamente diverse».
Nel lavoro emergono spunti e riferimenti alla musicalità sarda, non soltanto nelle caratteristiche sonorità delle launeddas e del canto a tenores, ma negli accordi dei canti, nella spiritualità e nel carattere complessivo della composizione.