La Nuova Sardegna

Esercitazioni e servitù militari, nell’isola esplode la polemica

di Silvia Sanna
Esercitazioni e servitù militari, nell’isola esplode la polemica

A Capo Teulada entra nel vivo la mega operazione Trident, a Capo Frasca insorgono i pescatori I disordini a Cagliari: la manifestazione non era autorizzata, molti infiltrati tra i pacifisti

13 ottobre 2015
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SASSARI. Gli incontri sono frequenti, ma restano quasi tutti sottotraccia. Ora i faccia a faccia tra il governatore Francesco Pigliaru e il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi probabilmente si intensificheranno ulteriormente. Perché la questione servitù militari-esercitazioni è ritornata in primissimo piano. È la mega operazione Trident Juncture nel poligono di Capo Teulada, con il suo carico enorme di divise, armi, missili e razzi, a sollevare moltissimi interrogativi. Sul presente: che tipo di munizioni viene utilizzato? Quali possono essere le conseguenze per l’ambiente, per la salute delle persone? Ma le domande riguardano anche e soprattutto il futuro: perché, se la giunta Pigliaru ha chiesto una graduale dismissione delle servitù viene scelta proprio la Sardegna per ospitare i giochi di guerra della Nato che richiameranno le forze armate di 30 Paesi? E perché tutto ciò avviene nonostante il no del Comipa, che a luglio aveva votato contro nuove esercitazioni? In questo contesto si inseriscono i disordini, le manifestazioni antimilitariste. Domenica sera, a Cagliari, in realtà i veri pacifisti erano molto pochi: i protagonisti degli scontri con la polizia, al culmine della protesta non autorizzata, erano quasi tutti non sardi e già segnalati dopo le manifestazioni di Decimomannu e Capo Frasca, che si erano concluse con lanci di uova, lacrimogeni e qualche ferito all’ospedale.

I disordini. Gli agenti della Digos stanno lavorando per ricostruire quanto accaduto sabato sera. Si sa già che la manifestazione, evento conclusivo del campo antimilitarista installato la scorsa settimana a Monte Urpinu, non era autorizzata e non erano state fornite informazione su dove il corteo composto da un'ottantina di persone volesse dirigersi. I partecipanti rischiano quindi una denuncia per manifestazione non autorizzata, ma anche per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Più della metà dei partecipanti alla manifestazione non erano sardi, ma arrivati appositamente dalla penisola e addirittura in cinque dalla Svizzera.

Le polemiche. Il governatore Pigliaru ha definito l’esercitazione Trident Juncture «la conseguenza di uno stato di cose che abbiamo denunciato come inaccettabile dal primo momneto». E ha ribadito che la Regione ha tracciato una linea precisa: la trattativa serrata con il governo punta a ottenere la graduale dismissione dei poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca e la riconversione di di quello di Quirra. Nel frattempo, a Capo Frasca non si placa la polemica sui mancati indennizzi. Ieri pomeriggio il palazzo della Provincia di Oristano ha ospitato un nuovo incontro tra i pescatori e la Regione, rappresentata da Filippo Spano, capo di gabinetto del presidente Pigliaru. Le marinerie di Cabras, Marceddì, Santa Giusta, Su Pallosu e Arbus chiedono risarcimenti per la difficile convivenza con il poligono e la conseguente presenza di una vasta area interdetta alla pesca. Dalla Regione è arrivata la conferma che la questione degli indennizzi sarà oggetto di un incontro tra Pigliaru e il sottosegretario Rossi, in programma nei prossimi giorni. Nell’attesa, considerato che i tempi si annunciano abbastanza lunghi, la Regione chiederà un restringimento dell’area militare interdetta, così da restituire una porzione di mare ai pescatori.

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