La Nuova Sardegna

Migranti, scoppia la rivolta bloccata la strada per Nuxis

di Stefano Ambu
Migranti, scoppia la rivolta bloccata la strada per Nuxis

Chiedono di poter lasciare l’isola e per protesta si sdraiano sulla carreggiata Reazioni della politica. Salvini (Lega nord) twitta: accontentiamoli, tutti a casa

15 ottobre 2015
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CAGLIARI. Giornate calde sul fronte migranti nel sud Sardegna. Due fatti completamente slegati l'uno dall'altro. Primo episodio martedì notte con uno sbarco di clandestini a Teulada. Poi, ieri mattina, la protesta in strada di una quarantina di ospiti di un centro di accoglienza a Narcao. Motivo? I profughi si sono lamentati per il cibo. Ma in realtà il piano sembrava abbastanza chiaro: raggiungere Cagliari per prendere un traghetto e lasciare la Sardegna e raggiungere i parenti nel nord Europa. I migranti si sono incamminati di buon mattino lungo la strada per Cagliari. Ma una volta arrivati a Nuxis hanno deciso di fermarsi. Messaggio chiaro: se non possiamo andare a Cagliari, si fermino tutti. Si sono messi di traverso lungo la statale 293 e hanno bloccato il traffico. Subito sono intervenuti polizia e carabinieri per riportare la calma. Le forze dell'ordine alla fine hanno avuto la meglio: dopo la mediazione, i 40 profughi sono stati convinti a rientrare nella struttura di Narcao. Subito le polemiche. All’attacco Matteo Salvini, Lega, sui social: «Dicono che mangiano poco – questo il messaggio – vogliono lasciare la Sardegna. Io li accontenterei: aereo e tutti a casa». Monta il malumore anche nell'opposizione a livello locale. «I disordini e le proteste dimostrano ancora una volta che il sistema dell’accoglienza in Sardegna non funziona – spiega Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia–. In primo luogo perché è illogico portare nell’isola migranti che sono diretti altrove. In secondo luogo perché tutto grava sulle spalle dei sindaci, delle forze dell’ordine e dei volontari, con uno Stato che si lava le mani anziché assicurare risorse e mezzi per affrontare l’emergenza. Mesi fa, dopo un primo incontro con le Regioni, Renzi aveva promesso un aggiornamento, che non è mai arrivato e che nessun esponente della Giunta si è sognato di sollecitare. In terzo luogo, perché come sardi non accettiamo l’idea di diventare una sorta di muro d’Europa sul Mediterraneo. Pigliaru richiami Renzi alle sue responsabilità».

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