La Nuova Sardegna

sanità

Vaccinazioni, la Sardegna tra le regioni virtuose

di Luca Fiori
Luigi Arru
Luigi Arru

Dati al di sopra della media nazionale. L’assessore Luigi Arru: puntiamo sulla prevenzione

23 ottobre 2015
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SASSARI. Dopo l’imbarazzo dei giorni, scorsi per essere stata l’unica regione a non aver inviato i numeri delle vaccinazioni effettuate nel 2014 all’Istituto Superiore di Sanità, l’assessore Luigi Arru si può togliere una soddisfazione.

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Ancora indietro per l’assenza di un sistema di informatizzazione che metta in rete i dati in arrivo dalle Asl, l’isola può vantarsi però di aver lavorato bene per quanto riguarda la prevenzione.

I genitori che lo scorso anno hanno recepito l’importanza della vaccinazione sono sostanzialmente gli stessi del 2013. Le campagne antivaccinazioni dalle nostre parti non hanno trovato terreno fertile.

Lo scorso anno c’è stato un leggerissimo calo, quasi impercettibile, per quanto riguarda alcune malattie, come poliomielite, difterite, tetano, pertosse ed epatite B, dove si è passati dal 96,80 percento dei bambini vaccinati al 96,3, e un leggera inflessione si è registrata anche per morbillo, rosolia e parotite (dal 91,11 percento del 2013 si è passati all’89,7 del 2014).

Ma l’assessorato regionale alla Sanità può esultare per i dati che riguardano varicella, meningococco C e pneumococco. Nel primo caso si è passati dal 36,19 percento dei bambini vaccinati del 2013 al 60,64 dello scorso anno, negli altri due i balzi in avanti sono altrettanto importanti: per il vaccino del meningococco C si è passati dal 58,4 all’83,84 percento, mentre per il vaccino del pneumococco la linea del grafico si è impennata addirittura dal 64,75 dei bambini vaccinati nel 2013 al 95,14 del 2014.

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«Sono i risultati di un importante lavoro di prevenzione e informazione - commenta l’assessore Luigi Arru - siamo soddisfatti, la prevenzione è fondamentale per la nostra Regione, l'assessorato ci ha investito molto e ritengo che le vaccinazioni obbligatorie siano indispensabili. Magari occorre accompagnare il vaccino - aggiunge l’assessore - con una corretta informazione ai genitori, ma di certo non serve colpevolizzare il medico».

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Rispetto al resto d’Italia a questo punto l’isola può dire di aver lavorato meglio. Secondo i dati sono scese al di sotto del 95% le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B e la percentuale scende ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia che raggiunge una copertura dell’86%, in calo di oltre il 4% in appena un anno.

Le possibili conseguenze sono giudicate gravissime: c’è il rischio per nulla remoto del ritorno di malattie che si credevano debellate. Come la pertosse, malattia ricomparsa tra i neonati. Non solo: tra i bambini non vaccinati potrebbero scatenarsi epidemie.

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