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TRASPORTI

Meridiana: spiragli di accordo col Qatar

Guido Piga
Meridiana: spiragli di accordo col Qatar

Il negoziato con la compagnia dell’Aga Khan è inserito in un pacchetto di richieste presentato dall’emirato al governo

03 novembre 2015
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OLBIA. «La trattativa Meridiana-Qatar? Non è bloccata, ma è inserita dentro un pacchetto di richieste del Qatar al governo italiano, pacchetto che si sta esaminando». Lo dice - in risposta a una richiesta della “Nuova” - una fonte del ministero dello Sviluppo economico, la struttura che sta seguendo direttamente la trattativa per il passaggio della compagnia aerea dall’Aga Khan al Qatar.

È un’informazione che fornisce due letture, strettamente connesse. È vero che il negoziato è fermo, come aveva detto pubblicamente a Milano un alto dirigente del Qatar, Navid Chamdia (18 ottobre 2015). Ma la ragione dello stop non è addebitabile a uno scontro tra l’Aga Khan e la famiglia reale del Qatar. Semplicemente, l’acquisto di Meridiana è dentro un piano generale del Qatar per l’Italia. Il paese arabo ha in ballo una serie di investimenti (la Costa Smeralda, l’ospedale Mater Olbia, solo per restare in Sardegna) e sta cercando di capire da Roma che cosa possa fare, e che cosa no. Meridiana interessa molto al Qatar, per usare le parole dell’ad di Qatar Airways Al Baker (28 maggio 2015). Ma la possibilità dell’investimento nella comapagnia è dunque (anche) legato alla possibilità di fare anche gli altri.

Una discussione ai massimi livelli, quella tra l’Italia e il Qatar, che però, in ottica Meridiana, potrebbe avere tempi troppo lunghi. E infatti i sindacati nazionali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl) ieri hanno scritto ai ministri Poletti (Lavoro), Guidi (Sviluppo economico), Delrio (Trasporti), al governatore Pigliaru e all’ad di Meridiana Creagh. «Chiediamo un incontro, è indispensabile per capire che cosa ne sarà di Meridiana» sostengono i segretari del settore trasporto Cortorillo (Filt-Cgil), Fiorentino (Fit-Cisl), Veneziani (Uil) e Alfonsi (Ugl).

Le quattro sigle si rifanno all’accordo del 30 aprile 2015, quello con cui è stato ottenuto un altro anno di cassa integrazione per i 1800 dipendenti di Meridiana; quello con cui il Governo si è impegnato a trovare un partner per l’Aga Khan.

«A sei mesi da quell’accordo - è scritto nella lettera - ci troviamo a veder trascorrere i mesi con l’ad Creagh che ha annunciato di voler inserire nuovi aerei nella flotta sia di Meridiana che di Air Italy. Fatto, questo, che ad aprile non era nelle previsioni e che ovviamente ha riaperto il tema della separazione industriale e contrattuale tra le due compagnie, dovendo una compagnia ricercare personale (Air Italy) mentre l’altra dichiara un esubero sempre altissimo».

In mezzo, poi, c’è stata la cancellazione della continuità territoriale 2 e l’uscita dei volontari da Meridiana spostata perché manca la certezza dei fondi. «Il quadro sinteticamente descritto - continua la lettera dei sindacati nazionali - sta facendo ripiombare il gruppo nell’incertezza, sia nelle sue prospettive strategiche (partner), sia nelle scelte contingenti».

L’ultimo esempio sempre lunedì 2 novembre. Azienda e sindacati si sono trovati a discutere dei dettagli tecnici del passaggio di dipendenti da Meridiana ad Air Italy, senza arrivare a un'intesa. Il prossimo passaggio potrebbe essere quello di di dichiarare lo sciopero, sempre che non arrivino novità dal Governo.

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