La Nuova Sardegna

Una sola Asl per tutta la Sardegna: l’idea prende corpo. La sede sarà Sassari o Nuoro

di Umberto Aime
Una seduta del consiglio regionale
Una seduta del consiglio regionale

La Regione ipotizza anche Oristano come base per la Areus che gestirà il servizio del 118. La proposta per la riorganizzazione trova sostegno all’interno della maggioranza in Consiglio

17 novembre 2015
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CAGLIARI. Nuoro l’ha proprio chiesta, Sassari è una possibile candidata seppure non ancora ufficiale. Se sarà unica, come pare sempre più probabile, la sede dell’Azienda sanitaria Sardegna non sarà a Cagliari. La possibilità che gli uffici amministrativi siano lontano da quelli politici è un’ipotesi che ormai circola con insistenza.

C’è da subito chi si è dichiarato favorevole al decentramento senza sollevare dubbi. Appartiene a quel gruppo – sempre più forte – che oggi si riconosce in un programma, forse acquisito e metabolizzato anche dal centrosinistra al governo: «Basta parlare di questo o quel municipio, d’ora in poi parliamo solo di Sardegna».

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È un concetto questo, come ormai hanno capito tutti, che piace molto al presidente della Regione. Francesco Pigliaru è da sempre poco propenso alle frammentazioni esasperate, ma allo stesso tempo finora ha saputo opporsi alle concentrazioni studiate a tavolino, o peggio imposte solo per «comodità amministrativa». Lo si è capito eccome in questi mesi di confronto serrato sulla riforma degli Enti locali (è la madre di tutte le riforme, compresa quella sanitaria) e l’ha ribadito nella recente conferenza sulla riorganizzazione della rete ospedaliera. «Finora – è una sintesi estrema di quell’intervento – ci sono state troppe Asl e ognuna ha fatto di testa propria e questo non andava bene ieri, non va bene oggi e neanche domani se vogliamo, come dobbiamo, ridurre gli sprechi».

Nuoro allo scoperto. Qualche giorno fa è stato il vicesindaco di Nuoro, Sebastian Cocco, a lanciare la proposta. Su Facebook, ha postato poche righe senza farle però scivolare in una provocazione fine a s e stessa. «Asl unica in Sardegna? – ha scritto chi è stato eletto nelle liste del movimento La Base – Benissimo. Allora la sede legale e amministrativa dovrà essere a Nuoro. Evitando la possibilità furbata di Abbanoa». Furbata che va ricordata: per decisione della giunta Soru, il gestore unico del servizio idrico è iscritto nel registro delle imprese del Tribunale di Nuoro, ma in realtà e sin da subito chi decide, dall’amministratore unico al direttore generale, hanno l’ufficio a Cagliari.

Senza ricadere negli errori del passato, l’autocandidatura di Nuoro è piaciuta a molti in Consiglio regionale. Soprattutto se – come pare – l’Asl unica dovrà occuparsi solo di amministrazione e appalti, con in testa la centrale unica per gli acquisti, indispensabile per contenere i costi, mentre la gestione sanitaria, dai servizi agli ospedali, sarà un compito affidato ai direttori di distretto però dal numero ancora indefinito. Dunque, Nuoro è nella rosa della possibile sede dell’Asl unica, già ribattezzata «l’Azienda zero».

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Sassari in corsa. La possibilità che gli uffici dell’«Azienda Zero» siano al Nord è circolata come «una proposta seria» nelle ultime direzioni regionali del Pd. Chi l’ha proposta ha messo tra l’altro le mani avanti: «Guai a considerarla come un risarcimento posticcio per il mancato riconoscimento del titolo di Città metropolitana (è la polemica intono alla nuova mappa degli Enti locali), perché sarebbe invece il riconoscimento ufficiale del ruolo strategico del Nord-Ovest in una visione regionale dello sviluppo».

Anche questa proposta, così come l’autocandidatura di Nuoro, sono ora all’esame della Giunta, che entro dicembre – è stato detto dall’assessore Luigi Arru nella conferenza sugli ospedali – presenterà di sicuro la riforma del sistema sanitario. È obbligato a farlo: non sarà più possibile prorogare una seconda volta il mandato ai commissari nominati a dicembre: è vietato dalla legge approvata un mese prima dal Consiglio regionale.

Aspetti tecnici. Tenere a distanza il potere politico (la Giunta e l’assessorato) da quello amministrativo farà bene o male alla sanità? La risposta che raccoglie la maggioranza è un sì secco. E poi il decentramento degli uffici, e forse di qualunque ufficio, sarebbe davvero un segnale forte e chiaro che «ora dobbiamo parlare non solo di un’unica Asl, ma di una sola Sardegna».

Certo, i problemi tecnici da risolvere per evitare un futuro e possibile cortocircuito del sistema, a quel punto diviso in due poli, non sarebbero pochi. Ma da quando c’è internet i chilometri sono diventati per fortuna solo una vecchia unità di misura. L’importante però è che funzionino i trasporti interni, ma questa è un’altra storia seppure importante e vitale come lo è la sanità.

Spunta Oristano. Secondo altre indiscrezioni potrebbe essere aperta lì la sede operativa dell’Areus. È l’azienda regionale che dovrà gestire in esclusiva il servizio emergenza-urgenza, l’ex 118 ora frazionato fra Cagliari e Sassari, compreso anche l’elisoccorso. Il motivo della scelta? Scontato: Oristano è al centro della Sardegna.

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