La Nuova Sardegna

Il cinema? Uno scrigno di memorie

di Fabio Canessa
Il cinema? Uno scrigno di memorie

Oggi al festival DocSS, all’auditorium del Carmelo il film “Flotel Europa” di Vladimir Tomic

18 dicembre 2015
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SASSARI. Uno dei temi principali che si possono rintracciare nei film selezionati per il festival DocSS è quello della memoria, argomento d'altronde che normalmente appartiene al genere documentario. Esempio di questa ricerca è il film che apre oggi alle 15, all'auditorium del Carmelo, in viale Umberto, la penultima giornata del festival organizzato dal Nuovo Circolo del Cinema in collaborazione con Aguaplano: “Flotel Europa” di Vladimir Tomic.

Nel 1992 un’ondata di profughi bosniaci, in fuga dalla guerra, raggiunge la Danimarca e trova alloggio a bordo del Flotel Europa, un hotel-barcone ancorato nel porto di Copenaghen. Tra questi c'è anche un ragazzino che vent’anni dopo, diventato regista, decide di mettere mano alle videocassette girate da alcuni emigrati che all'epoca trovarono sistemazione nella struttura galleggiante.

È Vladimir Tomic che a partire da quei video, messaggi per i familiari rimasti nei territori dell'ex Jugoslavia, costruisce questo film. Il cinema dunque come atto di riappropriazione della memoria, come già visto nel corso della settimana in altri documentari del festival. Che oggi propone al pubblico sassarese un fitto programma con lavori che toccano temi importanti e attuali come quelli relativi a migranti e diritti civili.

Dopo il documentario serbo-danese sarà proiettato, alle 16.30, “Wukan: the Flame of Democracy”, di Lynn Lee e James Leang. Verso la fine del 2011, Wukan, un villaggio nel sud della Cina, ha catturato l'attenzione internazionale quando dimostranti hanno invaso le strade, ribellandosi contro decenni di governo corrotto. Nonostante gli ostacoli, il comitato del villaggio è caduto e sono state annunciate elezioni democratiche. Ma cosa succede dopo una rivolta di successo? Il film segue le sfide affrontate da una comunità rurale cinese dopo l'adozione di un nuovo sistema politico. Alle 19 sarà il momento di “The Great Wall”, un viaggio tra i muri che in senso letterale o metaforico dividono l'Europa. Il regista, l’irlandese Tadhg O’Sullivan, sarà presente alla proiezione. Così come Andrea Deaglio che alle 21 presenterà il suo “Show All This to the World” con il quale racconta un episodio accaduto questa estate alla frontiera di Ventimiglia, tra Italia e Francia: un gruppo di migranti africani, respinto al confine, occupa gli scogli sul mare e chiede a gran voce la possibilità di proseguire il proprio viaggio verso i paesi del Nord.

A seguire Giusy Buccheri introdurrà il film che ha girato insieme a Michele Citoni: “Il futuro è troppo grande” che segue Re e Zhanxing, due giovani di seconda generazione (rispettivamente di origine filippina e cinese), tra studio e lavoro, famiglia e amore, aspettative e timori nell’Italia di oggi. La ricca giornata del festival si apre però già di mattina con la masterclass di Giovanni Cioni, documentarista e presidente della giuria per la prima edizione di DocSS.

Un appuntamento, a numero chiuso, rivolto soprattutto agli allievi della Scuola civica di cinema, che come il festival fa parte di “Controcampo – Progetto Sassari Cinema”, sostenuto e finanziato da Comune e dalla Fondazione del Banco di Sardegna.

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