Il governo: ipotesi Porto Torres per il terzo inceneritore di rifiuti in Sardegna
Nel piano è prevista la costruzione di un nuovo impianto nell'isola, dove esistono già quelli di Tossilo e Macchiareddu
SASSARI. La notizia non è nuovissima. Ma l’ipotesi di costruire un inceneritore tutto nuovo nel nord Sardegna, tra Sassari e Porto Torres, riprende quota. Il governo porta avanti una bozza di decreto in cui prevede la realizzazione di 12 nuovi inceneritori. Tra questi uno in Sardegna. E il principale candidato sembra proprio essere quello nell’area di Porto Torres.
Da tempo circola l’ipotesi della possibilità di realizzarne uno. Tanto che è nato anche un comitato contrario alla sua costruzione. Ma ora la decisione del governo Renzi sembra rendere più credibile questa ipotesi.
In Sardegna ci sono già due impianti, uno al Sud a Macchiareddu, e uno al centro a Tossilo. Il nord sembrava escluso da questa ipotesi. Ma ora l’orientamento di Renzi sembra essere un altro. Per ora sono solo voci non confermate, e l’ufficialità non è ancora arrivata.
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A essere sinceri il governo più che un obbligo potrebbe dare al massimo una indicazione. Nel aprile 2015 lo stesso ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti diceva che in ogni caso a decidere deve essere la Regione, perché sugli inceneritori il governo non ha competenze.
L’area di Porto Torres sarebbe stata individuata dal governo per la sua vocazione industriale e perché la discarica di Scala Erre, che serve tutto il Sassarese, è quasi satura. Serve ancora una decisione definitiva che si potrà avere solo con il piano regionale di gestione dei rifiuti, in cui dovrà essere deciso anche il numero degli inceneritori.
Un altro tema ad alta tensione per la giunta Pigliaru. Nella stessa maggioranza ci sono posizioni molto distanti sulle scelte da prendere anche su questo tema che spacca l’opinione pubblica e si intreccia con l’emergenza discariche.