La Nuova Sardegna

La guerra dei traghetti, stop alla pace tra le sorelle dei mari

di Luca Rojch
La guerra dei traghetti, stop alla pace tra le sorelle dei mari

L’armatore Vincenzo Onorato ha mantenuto fede alla sua promessa. Ma la battaglia delle tariffe sembra solo all’inizio e per i sardi sarà un vantaggio

10 gennaio 2016
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SASSARI. La pace commerciale tra le sorelle dei mari non c’è più. La nuova geopolitica delle compagnie scatena una battaglia navale. Le sirene suadenti dell’offerta speciale cercano di ammaliare i turisti. Ma dell’ultima guerra, quella al ribasso delle tariffe, potrebbero per la prima volta avvantaggiarsi i sardi.

L’armatore Vincenzo Onorato ha mantenuto fede alla sua promessa. Sulla Tirrenia posto ponte a 14 euro e cabina per quattro con auto a 141 sulla Olbia-Civitavecchia.

Ma la battaglia delle tariffe sembra solo all’inizio. L’arrivo della corazzata Grimaldi sembra destinato a portare a un ulteriore ribasso del costo dei biglietti. La scelta di aggredire un porto in cui ci sono le navi Moby e Tirrenia è il segno di questa tendenza.

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Onorato vs Grimaldi. Che tra i due ci siano rapporti ad alta tensione lo sanno tutti. Onorato è uscito da Confitarma, la confindustria degli armatori, in aperta polemica con Grimaldi, suo principale avversario commerciale. Senza tanti giri di parole Onorato ha contestato la scelta di estendere i benefici fiscali non solo alle navi che hanno bandiera e personale italiano, ma a tutti. Facile capire che il riferimento era a Grimaldi.

Salvato dall’avversario. Ma Onorato deve proprio a Grimaldi la possibilità di controllare Tirrenia e Moby. L’Antitrust ha dato il via libera all’operazione con cui l’armatore napoletano ha fatto sue le due compagnie proprio perché nel porto di Olbia, in cui si rischiava il monopolio assoluto, è sbarcata la Grimaldi. Il vulcanico Onorato non ha nascosto il suo disappunto. Nessun commento sulla presenza, poco ingombrante, di un altro concorrente: la Sardina Ferries. La compagnia che fa base a Golfo Aranci e punta su Livorno.

L’Antitrust. Il provvedimento dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha di fatto dato il via libera alla creazione di un gruppo che mette insieme Moby e Tirrenia. Onorato dovrà cedere il 10 per cento dei biglietti a un altro armatore. Uno che dovrà comprare i posti sui traghetti della Tirrenia, anche se avrà un prezzo di vantaggio. Un accorgimento che per l’Agcm eviterà il monopolio sulla tratta Olbia-Civitavecchia. La Regione, che aveva presentato una segnalazione all’Authority non lo dirà mai ufficialmente, ma c’è rimasta malissimo.

Il futuro. Lo strapotere di Onorato sembra di fatto indebolire la posizione della Regione. L’armatore campano ha annunciato alla Leopolda di avere trovato l’accordo con il premier Renzi per ridurre i prezzi sui traghetti. Una mossa che la Regione non ha gradito. In queste settimane si deve discutere del rinnovo della convenzione con cui lo Stato dà a Tirrenia oltre 50 milioni di euro all’anno per collegare l’isola con la penisola. Onorato lo deve fare rispettando regole rigidissime. La Regione voleva ridiscutere proprio queste regole. Anche perché il primo accordo era stato chiuso da Governo e Tirrenia senza che la Regione potesse dire nulla. Si sperava in una modifica delle forze sul campo. Ma questo accordo a due sembra avere di nuovo relegato la Sardegna a notaio di decisioni prese da altri.

Le certezza. La battaglia dei mari è solo all’inizio. L’unica certezza è che la continuità territoriale resta solo un principio. Spostarsi per i sardi continua a costare più di qualsiasi altro cittadino italiano. Ma il 2016 si presenta con una novità assoluta, il calo del prezzo dei biglietti. Per la prima volta le sorelle dei mari si dichiarano guerra e giocano al ribasso.

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