La Nuova Sardegna

Meningite, gravissima una studentessa

di Gianni Bazzoni
Meningite, gravissima una studentessa

La ragazza di Porto Torres, 22 anni, è ricoverata in Terapia intensiva. Dieci persone sono state sottoposte a profilassi

12 marzo 2016
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SASSARI. Una studentessa universitaria di 22 anni di Porto Torres è ricoverata in gravi condizioni, per una meningite da meningococco, nell’Unità operativa di Rianimazione dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari. La ragazza si è sentita male a casa e i familiari - preoccupati per le sue condizioni di salute - l’hanno accompagnata direttamente al pronto soccorso del “Santissima Annunziata”.

Febbre molto alta, forti dolori alla testa e al collo, la studentessa è arrivata in ospedale intorno alle 21,30 di giovedì e i medici si sono subito resi conto della gravità della situazione. Immediato il trasferimento nella struttura di malattie infettive e il ricovero nel reparto di terapia intensiva.

I sanitari hanno avviato subito tutti gli esami necessari per identificare il ceppo di meningite contratto dalla ragazza e sono scattati anche gli adempimenti previsti dai protocolli per dare massima efficacia alle procedure per la profilassi.

Delle attività si sta occupando il Dipartimento di Igiene pubblica di Sassari e - al momento - sono una decina le persone sottoposte al trattamento, in larga parte familiari e persone con le quali la paziente è stata a contatto di recente (alcuni amici). Esclusa una profilassi più diffusa - forse dopo le prime valutazioni e i racconti della ragazza e dei familiari - che avrebbe potuto riguardare anche gli ambienti universitari frequentati dalla studentessa. Sembra escluso, dunque, un contagio più ampio e di conseguenza la necessità di ricorrere a una profilassi ancora più ampia.

Nelle prossime ore, comunque, saranno valutati i risultati delle analisi che hanno riguardato il gruppo di circa dieci persone (tra quelle più vicine alla ragazza) e potrebbero essere decise ulteriori iniziative, specie se dovessero registrarsi preoccupanti evoluzioni.

Il monitoraggio delle autorità sanitarie - in questi casi - è particolarmente attento, specie dopo gli episodi che hanno allarmato la Toscana, dove è stato rilevato un ceppo particolarmente aggressivo e complicato da trattare.

Ora si tratta di capire se quel «problema sanitario emergente», che ha fatto scattare il campanello d’allarme nella penisola possa avere dei riferimenti anche nel nord Sardegna. Anche perché, nelle province della Toscana, è stata rilevata una peculiarità, e cioè che il ceppo non sembrerebbe rispettare la stagionalità. Nel senso che durante i mesi “tiepidi” il meningococco scompare e - nel caso specifico - visto l’andamento un po’ bizzarro del tempo (con il brusco abbassamento delle temperature), non è escluso che la malattia possa avere trovato terreno fertile.

Lo studio dell’andamento del contagio, appena viene accertato il caso di meningite da meningococco, pone una serie di interrogativi che richiamano l’attenzione sui casi più recenti. In Toscana, per esempio, secondo le prime ipotesi, il ceppo più insidioso di meningococco sarebbe arrivato trasportato da una nave approdata nel porto di Livorno. Attorno a quel caso si sono poi sviluppate una serie di indagini che avrebbero portato i medici a non sottovalutare anche l’ipotesi che il ceppo possa essersi modificato nel tempo.

Ieri nella tarda serata le condizioni della studentessa di Porto Torres erano date stazionarie nella loro gravità. Secondo quanto è trapelato, respira autonomamente e nelle prossime ore si dovrebbe avere un nuovo aggiornamento, anche sulla base delle ulteriori analisi effettuate.

Procede con la massima attenzione, intanto, l’operato del servizio Igiene pubblica dell’Asl che in questi casi è fondamentale per evitare altri contagi.

Valutazioni sono in atto per stabilire dove la ragazza possa avere contratto la malattia. Una analisi che aiuterebbe a circoscrivere ulteriormente la situazione. Le dieci persone sotto osservazione, sottoposte a controlli sanitari e alla profilassi stanno bene e - fino a ieri sera - non erano state segnalati altri possibili casi.

Forse la tempestività con cui hanno agito i familiari della studentessa, accompagnandola direttamente al pronto soccorso, potrebbe avere escluso altre forme di contagio della malattia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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