L’Osservatorio astronomico della Sardegna non sarà accorpato a Bologna
Ricerca, lo ha deciso il cda dell’l'Istituto nazionale di astrofisica. Soddisfatta la Regione
SASSARI. L’Osservatorio astronomico della Sardegna mantiene la sua autonomia e non sarà accorpato a quello di Bologna. Lo ha deciso il cda dell’Inaf, l'Istituto nazionale di astrofisica. «Si è chiusa positivamente una vicenda che per mesi ha visto anche la Regione impegnata in prima linea – dice l’assessore al Programmazione e alBilancio Raffaele Paci –. Ora a maggior ragione si aprono prospettive ancora più importanti per il futuro dell’Osservatorio e più in generale per un settore in cui questa amministrazione ha dimostrato di credere fortemente». L’Inaf ha dunque deciso di conferire il carattere statutario di Struttura di ricerca alle due attuali sedi dell’Ora: l’istituto di Radioastronomia di Bologna e l’Osservatorio astronomico di Cagliari, che ha in carico la gestione del nuovo grande radiotelescopio Srt. Nell’Osservatorio la Sardegna ha investito negli anni circa 20 milioni di euro. La realizzazione nell’isola del grande radio telescopio Srt è stata finanziata nel 1997 dal Governo e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere. «La conclusione positiva di questa vicenda dimostra che avevamo ragione – sottolinea Paci –. Non stavamo difendendo il localismo ma lavorando perché l’autonomia della Sardegna non fosse sminuita, auspicando un coordinamento più che un accorpamento».