La Nuova Sardegna

Matrimoni nulli, al Tribunale ecclesiastico aumentano le coppie che scoppiano

di Mario Girau
Matrimoni nulli, al Tribunale ecclesiastico aumentano le coppie che scoppiano

Boom di richieste da gennaio, 63 scioglimenti nel 2015. Le cause: la volontà di non avere figli ma anche l’infedeltà

24 aprile 2016
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CAGLIARI. L'anno scorso 63 sono ritornate libere da ogni vincolo matrimoniale. La Chiesa, attraverso il Tribunale ecclesiastico regionale (Ters), ha dichiarato nulle le nozze celebrate davanti al prete. Lui e lei, volendo, potranno risposarsi, anche in chiesa. Ben 571 mariti e altrettante mogli nell'ultimo quinquennio si sono rivolti a questo speciale tribunale, in Sardegna operativo dal 12 febbraio 1940, per fare luce sulla loro unione andata in crisi, conclusa con la separazione e il divorzio. Ma solamente 452 hanno ricevuto risposta affermativa, invece per 119 coppie nulla da fare: secondo la Chiesa il loro matrimonio è ancora valido. Tutti i tribunali ecclesiastici del mondo hanno vissuto gli ultimi 12 mesi in stand-by, in attesa di un pronunciamento di papa Francesco sul nuovo rapporto Chiesa-famiglia. «Il 2015, infatti, ha registrato – ha detto don Mauro Bucciero, presidente del Ters, durante la cerimonia d'apertura del nuovo anno giudiziario – un notevole calo delle cause, circa il 35% in meno rispetto agli anni immediatamente precedenti: è probabile che le attese create dal Sinodo e dalla stessa riforma operata dal pontefice abbiano fatto rinviare la presentazione di nuove cause. Nei primi quattro mesi del 2016 è stato notato un forte incremento». Papa Francesco ha parlato in due modi. L'8 settembre 2015 con un "motu proprio" che semplifica di molto le procedure dei tribunali ecclesiastici, elimina l'obbligo della doppia sentenza conforme (una di primo grado a Cagliari e una di secondo grado a Roma) e chiama in causa i vescovi che ora possono licenziare a tempo di record i processi di nullità più evidenti. Il 19 marzo scorso con l'esortazione apostolica postsinodale "Amoris laetitia", dove il Papa – ha detto l'arcivescovo Arrigo Miglio, capo dell'episcopato sardo – apre nuovi percorsi. Se l'amore è progetto di vita, tutto viene compreso: i sentimenti, la carità, l'educazione, che non dovrà più contenere paure e tabù, ma essere aperta all'amore, anche l'erotismo". Bergoglio su questo punto è stato chiaro: «In nessun modo possiamo intendere la dimensione erotica dell'amore come un male permesso o come un peso da sopportare per il bene della famiglia, bensì come dono di Dio che abbellisce l'incontro tra gli sposi».

Il motivo più frequente (74% delle sentenze) di nullità matrimoniale è stato l'anno scorso, come nel recente passato, l'incapacità di uno o entrambi i coniugi ad esprimere un valido consenso. «È lo specchio di un'amara verità che è venuta a mancare nelle giovani generazioni – ha affermato don Bucciero – la conoscenza degli elementi essenziali e delle proprietà del matrimonio, unita a una sempre più diffusa superficialità e immaturità». In forte diminuzione la percentuale delle fattispecie simulatorie: sposi che al momento del "sì" già escludevano la volontà di avere figli, fedeltà e indissolubilità matrimoniale. È stata data un'accelerazione ai processi: nel 2015 una causa si è conclusa in soli 12 mesi; 35 dopo due anni, 16 nell'arco di tre anni, 11 entro quattro. I costi di una causa matrimoniale? «I poveri – ha detto don Bucciero – non pagano niente, tutto gratis, anche l'avvocato messo a disposizione dal Tribunale . Chi se lo può permettere contribuisce alle spese con 520 euro e paga l'avvocato».

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