La Nuova Sardegna

Ryanair, tasse confermate e la Regione protesta

di Claudio Zoccheddu
Ryanair, tasse confermate e la Regione protesta

Il governo risponde a Pili: le imposte intatte fino al 2017. Scoppia la polemica. Pigliaru chiama Delrio: «Vogliamo che siano cancellate prima di settembre»

14 maggio 2016
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SASSARI. È come il gioco delle tre carte, peccato che non si trovi quella vincente. La risposta del Governo all'interpellanza sull'abbassamento delle tasse aeroportuali presentata alla Camera da Mauro Pili, deputato del Gruppo misto, ha generato incertezza sul caso che sta infiammando i cieli della Sardegna, possibili orfani di Ryanair e dei tanti passeggeri che gli aerei di Michael O'Leary sbarcavano sull'isola.

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L'Ad della compagnia irlandese era stato chiaro: le tasse aeroportuali sarebbero dovute crollare sin dal prossimo giugno perché si potesse programmare una stagione autunnale. Diversamente i voli low cost avrebbero trovato un'altra meta su cui volare. Una dichiarazione da allarme rosso che ha mobilitato la politica isolana. I sindaci di Alghero, Mario Bruno, e di Sassari, Nicola Sanna, erano volati fino in Irlanda per raccogliere la richiesta di O'Leary. Mauro Pili, invece, si era rivolto al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, con un'interpellanza urgente. Ieri pomeriggio è arrivata la risposta del ministero, pronunciata però dal sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, che ha scatenato l’incertezza. Pili ci è andato pesante e nella replica ha parlato di "sistema mafioso allestito per favorire Alitalia”. Dalla sua lettura, infatti, si evinceva che le tasse non sarebbero scese prima del settembre del 2017, a patto che il gettito fiscale superasse i 184 milioni di euro. Secondo Mauro Pili, dunque, l'attenzione rivolta alla Sardegna sarebbe solo "un bluff".

La risposta, su carta intestata del ministero dei Trasporti, però, definisce "un aggiornamento delle tasse che garantisce il gettito complessivo di 184 milioni di euro all'anno in funzione del traffico passeggeri registrato di anno in anno”.

Nel dispositivo è stato anche previsto un adeguamento annuale delle tasse, sulla base di eventuali variazioni della mole di traffico dal primo gennaio al trenta settembre.

Una sorta di indicazione per una via di fuga e il Governo, infatti, aggiunge che "nell'ipotesi di una crescita significativa del traffico nel 2016 si provvederà a diminuire le tasse per l’anno successivo". Nonostante la scappatoia, non ci sono garanzie che le tasse aeroportuali possano essere riviste, o addirittura cancellate, e tanto meno che lo si possa fare entro giugno, come invece aveva chiesto Ryanair. La conferma del disimpegno, dunque, dovrebbe restare e rimane anche la scadenza di novembre come termine per lo smantellamento definitivo delle rotte.

L’incertezza ha fatto scattare lo stato di crisi in Regione e, infatti, in serata il presidente Francesco Pigliaru ha provato a calmare le acque dopo una conversazione telefonica con il ministro Delrio: «La Regione ha chiesto e continua a esigere che l'aumento delle tasse aeroportuali debba essere cancellato, soprattutto per una regione insulare come la nostra», ha detto Pigliaru, «il Governo ha indicato il mese di settembre come termine per prendere una decisione. Crediamo che sia essenziale invece fare molto più in fretta e il ministro Delrio mi ha confermato che anticiperà i tempi della decisione».

Un aggiustamento in corsa di una vicenda che stava prendendo una brutta piega politica e che ha favorito la reazione soddisfatta del sindaco di Alghero, Mario Bruno: «Effettivamente mi aveva sorpreso la risposta fornita alla Camera all’interpellanza di Pili. Evidentemente c’è stato un difetto di comunicazione tra il ministro Delrio e il sottosegretario De Filippo perché pochi giorni fa avevamo ricevuto garanzie specifiche anche dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi». Secondo Bruno, però, serve ancora uno sforzo: «O’Leary ha chiesto un atto formale da parte della Regione e sarebbe sufficiente che Pigliaru mettesse nero su bianco l’impegno di ridurre le tasse, anche a Settembre»

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