La Nuova Sardegna

Crolla l’affluenza: vince a mani basse il partito dei delusi

di Marco Bittau
Crolla l’affluenza: vince a mani basse il partito dei delusi

Ha votato il 54%, dodici punti in meno del primo turno Neanche la pioggia ha fermato la tendenza all’astensione

20 giugno 2016
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OLBIA. Prima ancora di conoscere l’esito del ballottaggio Careddu-Nizzi, le urne hanno consacrato un sicuro vincitore: è il partito dei delusi, quella marea informe e silenziosa, sempre crescente, che non vota. Sotto la pioggia o sotto il sole non fa alcuna differenza. Per loro non c’è ballottaggio che tenga, punto e basta. Ne fanno parte gli strateghi dell’antipolitica, i delusi in senso stretto perché il loro candidato sindaco non ha superato il primo turno, gli amareggiati, gli arrabbiati col mondo intero. Sono tanti, tantissimi, quasi la metà del corpo elettorale.

Il dato definitivo, alle 23, registra un vero e proprio crollo dell'affluenza: ha votato il 54,6% dei votanti, 12 punti percentuali in meno del primo turno quando arrivò al 66,70%. Non è la prima volta, fu così infatti anche nel 1997. Allora al primo turno votò l’81,21% degli aventi diritto, al secondo il 68,59%. Ovvero, il 12,65% in meno fra un turno e l’altro.

Si guardava con grande attenzione il mare pescoso dei voti liberi. Quelli del Movimento 5 Stelle, ad esempio, ma anche quelli delle liste civiche di Vanni Sanna e quelli non disposti a seguire Marco Balata nella sua controversa virata verso il candidato di centrodestra, Settimo Nizzi. Dovevano essere proprio questi voti a fare la differenza. Invece, con ogni probabilità, sono stati proprio i voti che hanno marcato la tendenza all’astensione. I delusi, appunto, che si fanno partito e insidiano addirittura la maggioranza. Il ballottaggio non è cosa loro, non gli appartiene. Molti di loro non vanno più a votare da un pezzo. Altri hanno già votato i loro candidati al primo turno e il resto per loro non conta. La sfida Careddu-Nizzi (il centrosinistra contro il centrodestra) ormai non li riguarda più. È la rivolta degli indifferenti: un candidato vale l’altro, meglio non votare.

A poco o nulla sono serviti gli appelli al voto dei due candidati e la mobilitazione dei partiti che li hanno sostenuti sino all’ultimo. Addirittura, si sperava nelle previsioni meteo: una pioggia salvifica capace di esorcizzare l’astensione scoraggiando le gite al mare, dimenticando che delusi e indifferenti restano a casa comunque, non solo quando c’è il sole.

@marcobittau

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