La Nuova Sardegna

Cambio di sesso a Oristano: «È un uomo con il corpo di donna»

di Enrico Carta
Il tribunale di Oristano
Il tribunale di Oristano

Il tribunale ratifica il cambio di sesso anche senza intervento chirurgico

21 giugno 2016
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. La barba, la voce e il seno che non c’è più non andavano d’accordo col nome da donna che si portava dietro sin da bambina. Ne voleva uno diverso, un nome da uomo che finalmente sarà suo dopo la sentenza del tribunale di Oristano, presieduta da Leopoldo Sciarrillo con giudici a latere Antonio Angioi e Consuelo Mighela che hanno esaminato un caso che fa scuola e che sicuramente è il primo al tribunale oristanese e probabilmente anche in Sardegna.

Il cambio di nome e conseguentemente anche di genere, con la rettifica dell’attribuzione del sesso nei registri dello Stato civile – così hanno sentenziato i giudici sulla scorta di precedenti pronunciamenti della Cassazione e della Corte europea dei diritti dell’uomo – può avvenire anche senza il completo stravolgimento del proprio fisico. Il caso portato all’attenzione del tribunale dall’avvocato Danilo Marras è molto più complicato delle apparenze. La donna di un tempo che oggi è diventata uomo per buona parte del suo corpo, non ha infatti completato per intero l’adeguamento dei caratteri sessuali femminili. Manca l’operazione per l’applicazione dell’organo genitale maschile che non avverrà mai «Perché ora che a 33 anni mi guardo allo specchio mi sento bene col mio corpo. Prima usavo sempre l’asciugamano per nascondere ciò che non mi apparteneva», racconta. Gli interventi chirurgici che non sono di buon livello e la sterilizzazione, «oltre a poter incidere in senso peggiorativo sulla sua salute, potrebbero minare proprio quell’equilibrio fisico oramai raggiunto».

Sono le parole finali della sentenza che apre la porta alle procedure burocratiche per l’effettivo cambio di genere anche nei documenti, cosa che sinora era stata resa impossibile dal fatto che il mutamento somatico fosse stato parziale. In realtà i giudici hanno valutato che il passaggio da donna a uomo fosse già avvenuto attraverso il percorso psicologico e le cure ormonali. Basta questo per «l’adeguamento dei caratteri sessuali femminili alle caratteristiche maschili della psiche». E allora resta solo un ultimo passo da compiere. Bisogna strappare i documenti e averne di nuovi, perché continuare a doversi presentare col nome della vita precedente crea problemi facilmente immaginabili. E infatti questo dice la sentenza: «Pur avendo raggiunto il proprio equilibrio dal punto psico-fisico, la circostanza che i dati anagrafici non fossero conformi ai caratteri sessuali maschili attualmente assunti era motivo di grande disagio».

Disagio. Parola che ha conosciuto per lunghi anni della sua vita, prima di iniziare nel 2008 le sedute psicologiche proseguite nel 2009. «Era l’unica decisione possibile di fronte a una vita sociale mai iniziata. L’autostima che oggi ho recuperato è sempre stata nulla. Mi sono svegliato a 23 anni, ma prima il mio stato mi ha creato problemi a non finire». C’è il bullismo di chi non capisce e «che mi ha portato a stare chiusa in una stanza per tantissimo tempo. Io non ho un ricordo dei miei diciotto anni e ho lasciato gli studi perché il mio ingresso quotidiano a scuola generava reazioni che non riuscivo a sopportare».

La scelta ha però ovviamente ha coinvolto anche la famiglia. «Hanno pensato fosse una cosa passeggera, ma mia madre si era accorta da tempo di tutto, solo per due volte da piccola ho indossato la gonna. All’inizio, con i miei genitori è stato difficile, ma ora ho ripreso i rapporti. Anche loro hanno notato un cambiamento nella mia serenità e mi stanno vicino ora che non ho un lavoro».

Ciò che invece ha, è l’amore, trovato due anni fa. Un caffè qualche chiacchiera e, sì, la persona era quella giusta, una persona che ha fatto il percorso inverso nel suo corpo trasformato da maschile in femminile e che ora è pronta a intraprendere lo stesso cammino in tribunale per cambiare nome.

In Primo Piano
I controlli

In gita da Sassari a Nuoro senza assicurazione: nei guai il conducente di un pullman pieno di studenti

Le nostre iniziative