Concessioni all’asta: imprese da tutelare
Il senato ha approvato un ordine del giorno di Uras e Floris per la prelazione alle ditte sarde
CAGLIARI. No all’invasione delle imprese straniere quando scadranno le concessioni demaniali marittime, nel 2020. Le imprese sarde vanno tutelate e, a parità di offerta, devono aver riconosciuto un titolo in più nel momento in cui saranno assegnate le licenze. Sono questi i punti forti dell’ordine del giorno bipartisan presentato dai senatori Luciano Uras(Sel) ed Emilio Floris (Forza Italia), approvato da Palazzo Madama.
La storia va ricostruita nei dettagli, per capire meglio l’importanza della presa di posizione del Senato. Nel 2020 scadrà l’ultima proroga delle licenze per stabilimenti, chioschi e altre attività nelle aree demaniali. Poi, come imposto dall’Europa, dall’anno successivo le stesse concessioni dovranno essere messe all’asta, con il rischio che l’esistente sia spazzato via dall’invasione di aziende straniere. Altri Stati membri dell’Unione si sono messi già al sicuro, con leggi che garantiscono le imprese nazionali e locali. Il Parlamento nazionale non l’ha fatto e fra quattro anni l’invasione potrebbe essere la conseguenza di un indiscriminato mercato delle licenze.
Nell’ordine del giorno i due senatori sollecitano invece un nuovo rinvio proprio per tutelare le aziende che finora hanno gestito le diverse attività in concessione. Soprattutto in Sardegna – scrivono Uras e Floris – che «a differenza di tante altre regioni italiane ed europee, ha preservato i propri beni paesaggistici ed ambientali costieri con il Piano paesaggistico regionale, la pianificazione dei litorali da parte dei Comuni fino a garantire comunque gli accessi liberi al mare». Sono stati tutti passi in avanti e «oggi questo impegno va riconosciuto e tutelato per evitare, dopo la scadenza della proroga, aggressioni speculative soprattutto da parte di imprese straniere». Per i senatori Uras e Floris da oggi in poi deve essere forte l’impegno del Parlamento per «dare un futuro alle imprese locali e per questo, quando ci saranno le gare, al gestore dovrà essere riconosciuto una prelazione rispetto ai concorrenti provenienti da zone europee».
Approvato, insieme ad altri, l’ordine del giorno Uras-Floris sancisce la specificità della Sardegna e bisognerà vedere quali saranno gli effetti quando scadrà la proroga del 2020 che per i due senatori non «può però essere l’ultima».