La Nuova Sardegna

Fi: le imprese balneari vanno difese

CAGLIARI. Strette fra l’incudine, la Regione, e il martello, l’Europa, le imprese balneari sono in pericolo. Ha detto il consigliere regionale Marco Tedde (Fi) nel presentare la proposta di legge...

30 giugno 2016
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CAGLIARI. Strette fra l’incudine, la Regione, e il martello, l’Europa, le imprese balneari sono in pericolo. Ha detto il consigliere regionale Marco Tedde (Fi) nel presentare la proposta di legge per permettere a molte aziende di lavorare non solo d’estate. Ma anche evitare che quando ci saranno le aste per le concessioni, di «non far perdere tutto a chi ha investito finora», nelle attività commerciali», sono state le parole di Ignazio Locci (Fi).

Discriminazione. Un articolo della legge regionale sull’edilizia impone che nei Comuni in cui non è stato approvato il Piano di utilizzo del litorale, le strutture aprano solo nei mesi estivi. «È una discriminazione – ha sottolineato Pietro Pittalis, capogruppo di Fi – Perché dove c’è il Pul, lavorano invece da gennaio a dicembre». Più volte il Sindacato balneari ha denunciato «l’assurda differenza» e Forza Italia ha avanzato una sua controproposta. «Il vincolo – ha detto Tedde – dev’essere abrogato dalla prossima estate». È una correzione indispensabile, secondo Locci.

Indennizzo. Da tempo l’Italia è sotto processo davanti alla Corte di giustizia europea per la proroga delle concessioni fino al 2020 e rischia di essere condannata. Nei prossimi mesi il Parlamento sembra volerci mettere una pezza. «Attenzione però – ha detto Tedde – con i nuovi bandi rischiano di essere spazzati via i vecchi concessionari». Per questo nella proposta, è previsto «un indennizzo che il subentrante pagherà all’ex titolare costretto a lasciare l’attività», ha concluso Ignazio Locci.

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