La Nuova Sardegna

il pacchetto azionario

I Comuni alzano la voce: «Vogliamo contare di più»

CAGLIARI. La gestione di Abbanoa da parte dei comuni sembra sempre più vicina. Lo scenario sembra- almeno a quello che è apparso ieri- positivo: i municipi, questa gestione, la vorrebbero e la...

09 luglio 2016
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CAGLIARI. La gestione di Abbanoa da parte dei comuni sembra sempre più vicina. Lo scenario sembra- almeno a quello che è apparso ieri- positivo: i municipi, questa gestione, la vorrebbero e la chiedono. E la Regione, che detiene la maggioranza del pacchetto azionario, non solo non dice no. Ma anzi, spiega tranquillamente: stiamo già studiando come si deve procedere. Lo ha detto ieri, poco prima che si aprisse il voto per l'approvazione del bilancio, l'assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda. «Non c'è alcuna difficoltà – ha detto – ad accogliere la richiesta di aumento di peso dei comuni». Anche prima della scadenza, ha assicurato. Il punto di riferimento - febbraio 2020- era stato determinato con la legge che, per il futuro di Abbanoa, prevedeva il passaggio di consegne della maggior parte della quote azionarie proprio nelle mani dei comuni. Perché 2020? Per dare un po' di tempo. Ma ora la situazione sembra cambiata. In meglio. L'accelerazione potrebbe essere facilitata dal fatto che- visto che i numeri illustrati ieri ribadiscono che i conti sono in salute, pericoli e preoccupazioni sembrano essere davvero acqua passata. Ieri, durante la discussione che ha seguito la presentazione dei dati sul bilancio, la soluzione è stata riproposta dal sindaco di Sassari Nicola Sanna e dal presidente dell'Anci Pier Sandro Scano. Proprio Sanna ha parlato della ipotesi di discutere con la Regione se far passare attraverso i Comuni i venti milioni di capitalizzazione della Spa. Tutto questo, ha detto, «con molta serenità» pensando a una «compartecipazione che deve essere rafforzata». Tesi ribadita, dopo l'uscita dei giorni scorsi, anche da Scano: anche ieri ha sottolineato- con un messaggio rivolto a governo e consiglio regionale- l'esigenza che i sardi si sentano più proprietari che consumatori. Una apertura totale ma anche un allargamento a chi non c'è e ora vuole esserci. (st.a.)

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