La Nuova Sardegna

Meridiana, il ritorno alla normalità

Ieri neanche un volo cancellato. Apm, Cobas e Usb: 600 firme contro l’intesa

10 luglio 2016
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OLBIA. L’aeroporto di Olbia è tornato alla normalità. Perché alla normalità è tornata Meridiana. Ieri, dopo dodici giorni di emergenza, nessun volo della compagnia aerea dell’Aga Khan è stato cancellato. In servizio c’era la flotta al completo, ovvero i sei aerei Md 80 (il settimo è ancora nell’hangar). Questo è stato possibile perché la grande maggioranza dei dipendenti - piloti e assistenti di volo della basi di Olbia e Cagliari- non è più in malattia. Le assenze in massa, cominciate all’indomani dell’accordo salva Meridiana firmato il 27 giugno a Roma dal Governo e dai sindacati nazionali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl), hanno provocato la cancellazione di oltre 200 voli con 30 mila passeggeri lasciati a terra e poi riprotetti con altri aerei del gruppo.

Un periodo durissimo sotto molti punti di vista. I dipendenti si sono assentati dal lavoro per manifestare il loro malessere: i piloti perché l’accordo prevede un nuovo contratto di lavoro, meno costoso rispetto a quello attuale; gli assistenti di volo perché hanno subito 267 licenziamenti. I passeggeri sono quelli che hanno avuto i maggiori problemi. Anche gli operatori economici della Gallura, però, hanno avuto danni economici per i clienti persi.

Ieri la fine dell’emergenza. Tutti i voli di Meridiana a Olbia, sia in partenza che in arrivo, sono stati garantiti. Solo qualche ritardo, causato dall’eccessivo traffico sui cieli italiani ed europei. Nell’aerostazione, gestita da Geasar, ha regnato l’ordine. E questo nonostante ieri fosse una giornata intensissima. Ci sono stati 192 voli, con 24 mila passeggeri, fra arrivi e partenze. Numeri imponenti che si ripeteranno, seppure con qualche differenza, anche oggi: sono previsti 148 voli e 18 mila passeggeri.

Tutto risolto? No. Giusto ieri i sindacati che non hanno firmato l’accordo salva Meridiana - quello che permetterà l’ingresso nella compagnia aerea di Olbia di Qatar Airways, i cui dettagli erano in discussione nei giorni scorsi - hanno diffuso un comunicato per ribadire che su quell’intesa ci vorrà un referendum dei lavoratori.

«Apm, Cobas e Usb informano che sono state raccolte quasi 600 firme di lavoratori del gruppo Meridiana (Meridiana fly, Meridiana Maintenance, Air Italy) a sostegno del referendum sull'ipotesi contrattuale sottoscritta nell'accordo: ben oltre il 30% del personale in forza - scrivono -. Tali firme sono state spedite, oltre che all'azienda, anche alle sigle firmatarie dell'accordo. Adesso, quindi, si dia la parola ai lavoratori, a coloro che a dispetto delle strumentalizzazioni e criminalizzazioni in atto, dalle pressioni dirigenziali e mediatiche, sono quelli che subiranno gli effetti di un accordo che ha tagliato i salari e cambierà in modo significativo e dirompente la normativa di impiego, senza peraltro salvare un singolo posto di lavoro».

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