La Nuova Sardegna

Il picchiatore è in cella «Socialmente pericoloso»

Il picchiatore è in cella «Socialmente pericoloso»

Il gip: «Angius potrebbe ripetere lo stesso reato». Ora si cercano i testimoni

21 luglio 2016
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NUORO. Arrestato. Bachisio Angelo Angius, 27 anni, di Sassari è detenuto nel carcere di Badu ’e Carros. È lui il picchiatore immortalato in un video pubblicato spavaldamente sui social network mentre massacrava un giovane inerme che non alza neppure le mani per difendersi mentre viene investito da una gragnuola di schiaffi violentissimi e “finito” con due ginocchiate al viso. “Bachisio, Bachisio” urlava una ragazza nel filmato mentre il pestaggio diventava sempre più spietato. Un nome che, abbinato al viso e al fisico imponente, ha portato i carabinieri della Compagnia di Siniscola e del Comando territoriale di Olbia a stringere il cerchio intorno al giovane sassarese. Figlio di un servitore dello Stato che però nulla ha potuto fare per evitare l’onta della galera al suo rampollo.

«Un attacco brutale nei confronti di un soggetto che non accenna neppure una reazione di difesa. Particolarmente violenti i colpi con le mani e le due ginocchiate al viso che hanno fatto perdere i sensi a L.» così in un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare, il gip del tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, ha sintetizzato la ferocia del pestaggio nel parcheggio della discoteca “La Luna” di San Teodoro all’alba di domenica 10 luglio.

E così per Bachisio Angius si sono aperte e richiuse alle sue spalle, inghiottendolo all’interno delle mura, le porte del carcere di Badu ’e Carros. Incastrato da quel video diffuso sui social network, diventato “virale” in brevissimo tempo, nel quale si vede il giovane sassarese, con il braccio sinistro bloccato da un tutore per una recente operazione alla spalla, mentre colpisce L.I., 37 anni, un giovane diversamente abile per problemi psichici di Olbia. Lasciandolo a terra privo di sensi. Per il gip, che ha motivato in 10 pagine l'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore della Repubblica, Giorgio Bocciarelli, che ha coordinato le indagini con la supervisione del procuratore della Repubblica di Nuoro, Andrea Garau, Bachisio Angius è socialmente pericoloso e se lasciato in libertà potrebbe ancora commettere reati dello stesso tipo. Visti anche i suoi precedenti per lesioni, minacce, detenzione di armi e pestaggi vari.

La ricostruzione di tutta la vicenda, dalla serata del 9 luglio fino all’arresto del picchiatore, è stata fatta nel Comando provinciale dei carabinieri di Nuoro dal capitano Andrea Senes, comandante della Compagnia di Siniscola, e dal tenente colonello Alberto Cicognani, comandante del Reparto territoriale di Olbia, che in questi giorni hanno lavorato in strettissimo contatto. A prendere Bachisio Angius a Sassari sono andati i carabinieri. Il giovane non se l’aspettava. I militari hanno anche sequestrato il suo telefono cellulare e gli indumenti che indossava il giorno del pestaggio, alcuni ancora sporchi di sangue.

L. I. sabato era uscito con il suo amico Bachisio Angius, che lo aveva invitato al compleanno da festeggiare all’Ambra di San Teodoro. Con loro c’erano altri ragazzi, tra i quali un misterioso “Carlo” che più volte avrebbe sbeffeggiato e colpito con violenti schiaffi il disabile durante la serata. Dall’Ambra, il gruppo poco prima dell’alba si era diretto alla Luna. Ma L.I. non era entrato e quando gli amici erano usciti era scoppiato un litigio con il misterioso “Carlo”, sedato proprio da Bachisio Angius. Che però poco dopo si era trasformato in belva facendosi filmare con un cellulare. Un filmato choc che aveva fatto il giro del web, facendo indignare l’opinione pubblica e provocando l’intervento del ministro Maria Elena Boschi.

Ora i carabinieri stanno lavorando per identificare tutti i giovani che hanno assistito al pestaggio senza fare nulla: per loro potrebbe scattare una denuncia per omissione di soccorso e altri reati. (plp)

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