Migranti: ancora uno sbarco nell’isola, centri d’accoglienza al completo
Arrivano altri 931 profughi. Il prefetto Perrotta: «Quote superate, siamo in credito con lo Stato» Si scalda il clima politico. Cappellacci (Fi): «Il sistema è al collasso, ci dobbiamo ribellare»
CAGLIARI. Sono quelli che ce l'hanno fatta. Almeno per il momento. Oggi domenica 24 luglio 2016 al porto arriveranno altri mille migranti. Sono stati ripescati in questi giorni nel canale di Sicilia e sono gli ultimi di una lista composta da 11mila e 200 persone sbarcate in Sardegna dal 2014 a oggi. Un numero impressionante. Un numero che spaventa.
L’accoglienza. L'isola è una terra ospitale ma in questo caso la convivenza è complicata. Lo dice la cronaca, zeppa di episodi che raccontano le proteste dei migranti e le reazioni dei sardi che le subiscono, e lo conferma il Prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, che ieri ha sottolineato come l’isola abbia superato la sua quota di migranti e, anzi, vanti un credito nei confronti dello Stato. Lo sbarco di oggi, però, non è a rischio. Croce rossa e Protezione civile saranno al porto come è sempre successo, pronti ad accogliere quelli che potrebbero essere gli ultimi migranti ospitati in Sardegna, almeno per qualche tempo.
Siem Pilot. È la nave norvegese che fa la spola tra il Canale di Sicilia e il porto di Cagliari. Oggi scaricherà 931 migranti di cui si sa poco ma la loro storia non può essere troppo diversa da quella degli altri 3910 profughi che aspettano il visto per lasciare la Sardegna nelle strutture di accoglienza. Ci saranno 619 uomini, 121 donne e 182 minori di cui 9 sotto i dieci anni. Difficile che siano tutti accompagnati, probabile che abbiano gli occhi gonfi di lacrime. Verranno accolti dalle forze dell’ordine e visitati dai medici, poi saranno identificati e divisi prima di continuare il loro viaggio in terra sarda.
Le destinazioni. Sono le quattro province storiche, divise in una scala di accoglienza basata sul numero di abitanti. Gli ultimi dati indicano 1679 migranti ospitati in provincia di Cagliari, 1636 a Sassari, 309 a Nuoro e 286 a Oristano. I migranti alloggiano in 108 strutture, contro le 85 censite a gennaio. Un numero lievitato negli ultimi mesi dopo le manifestazioni d’interesse bandite dalle prefetture sarde che hanno raccolto le risposte di 67 centri in provincia di Cagliari, 20 a Sassari, 11 a Oristano e 10 a Nuoro.
Le reazioni. Lo scontro è anche politico. Decisamente preoccupati i toni di Ugo Cappellacci, coordinatore di Forza Italia ed ex presidente della Regione che è ritornato sulla questione senza usare mezzi termini: «Con una macchina dell'accoglienza al collasso è folle far sbarcare nell'isola altri mille migranti. È intollerabile l’atteggiamento irresponsabile di un governo che scarica un fenomeno di proporzioni gigantesche sulle spalle dei volontari, delle forze dell'ordine e dei territori. Non è accettabile che l'isola venga utilizzata come muro d'Europa nel Mediterraneo per deviare e contenere i flussi da parte di un governo sottomesso ai partner europei» ha detto Cappellacci prima di valutare i risultati di un’operazione di questo tipo, «immigrazione incontrollata, senza criteri, che tradisce il fine umanitario e alimenta circuiti criminali e affaristici. Tutto questo avviene nel silenzio di un presidente della Regione che, nonostante le mozioni, le sollecitazioni, gli appelli, dopo le passerelle al porto canale, è scomparso e si guarda bene dal disturbare i suoi capibastone romani e si è piegato alle decisioni unilaterali di Roma. La nostra linea è chiara e, se noi fossimo al Governo, ci saremmo ribellati come stanno facendo le altre Regioni».