La Nuova Sardegna

Trappole sul web, in Sardegna un fenomeno in crescita

Trappole sul web, in Sardegna un fenomeno in crescita

Nel 2013 il caso dell’overbooking in un albergo di San Teodoro: i clienti si ritrovarono senza stanza

12 agosto 2016
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SASSARI. Da quando le agenzie si sono spostate dalla vita reale a quella virtuale il rischio di rimanere imbrigliati in una truffa è sempre più elevato. Un film che si ripete ogni estate, in particolare nei mesi di alta stagione. Vengono offerti sui portali appartamenti e villette, corredati di foto e descrizione dettagliata, viene richiesta una caparra, salvo poi far perdere le tracce una volti ricevuti i soldi. Nei mesi scorsi un romano è stato denunciato a San Teodoro per aver truffato decine di persone che avevano intenzione di prendere in affitto una casa in Sardegna. I fatti risalgono al 2015: l’uomo pubblicava vantaggiose proposte di case per vacanze a San Teodoro con inserzioni online su siti internet.

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A cadere nella trappola 5 italiani e due tedeschi, che sborsarono per la caparra cifre tra i 150 e i 700 euro. L’impiegato spediva poi un finto contratto di locazione e un documento di identità con tanto di codice Iban per l’invio della caparra. Insomma, l’affare sembrava essere andato in porto senza problemi, ma quando i 7 sono sbarcati a San Teodoro si sono accorti che la loro agognata casa per le vacanze in realtà non esisteva. Nel frattempo il truffatore si era reso irreperibile e solo dopo mesi di indagini i carabinieri sono riusciti a identificarlo.

Ma qualche anno fa a finire nella rete delle vacanze truffa sono stati anche i clienti di diversi hotel dell’isola gestiti da due fratelli di Quartu, definiti dalla guardia di finanza i “re” delle vacanza fantasma in Sardegna. La loro società gestiva all’epoca diversi hotel tra Olbia, San Teodoro, Dorgali, Teulada, Arbatax, Carloforte, Porto Cervo, Bosa. Una gestione poco trasparente che più volte balzò agli onori della cronaca. Uno in particolare l’episodio eclatante: nel 2013 nell’albergo che avevano in gestione a San Teodoro si era verificato un caso di overbooking, con molte più prenotazioni rispetto ai posti disponibili. Per famiglie, pensionati e giovani quella che doveva essere la vacanza della vita si rivelò un incubo. La stanza prenotata, infatti, era svanita nel nulla. Il resort provò a riparare al danno dirottando i clienti in altre strutture, ma durante la stagione scoppiò la rivolta. Decine di turisti occuparono la reception finché non fu trovata una sistemazione alternativa. Che nella maggior parte dei casi poco aveva a che vedere con la vacanza immaginata al momento della prenotazione. (al.pi.)

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