La Nuova Sardegna

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Pesca dell’aragosta prorogata al 15 settembre

di Gianni Olandi
Pesca dell’aragosta prorogata al 15 settembre

L’assessore Elisabetta Falchi: «Deroga temporanea prima dell’arrivo del giornale di pesca»

30 agosto 2016
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ALGHERO. Una parte della marineria sarda voleva il fermo biologico per la pesca dell'aragosta dal 30 di agosto, nel rispetto della normativa vigente, un'altra, quella algherese in particolare, sosteneva l'esigenza di una proroga al 30 di settembre oltre all'equiparamento della normativa a quella nazionale.

Tra le motivazioni dei pescatori catalani non era secondaria quella che, grazie al fenomeno turistico, la regina della tavola dell'estate vanta per il fenomeno delle vacanze ancora in piena evoluzione, una domanda consistente. Quindi evidenti ricadute di ordine economico e occupazionale.

L'assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha fatto una scelta salomonica: ha firmato ieri il decreto di proroga della pesca dell’aragosta al 15 di settembre, poco più di due settimane rispetto alla normativa in vigore lo scorso anno. «Si tratta di una deroga temporanea, motivata dalle richieste provenienti di alcune aree della Sardegna e dall’esigenza di monitorare con maggiore conoscenza di dati la situazione delle specie ittiche prima di fissare un’eventuale modifica definitiva del calendario di pesca», spiega l’esponente della Giunta Pigliaru. L'assessore evidenzia di aver “ascoltato le richieste degli operatori sull’allineamento del nostro periodo di pesca al calendario nazionale, che consente il prelievo per otto mesi rispetto ai nostri sei e in intervalli temporali differenti, ma ho tenuto anche conto dei suggerimenti delle marinerie contrarie».

Ma a margine della questione sulla proroga al 15 di settembre, Elisabetta Falchi intendere affrontare il problema in una visione più generale: «Ritengo – dice – che sia arrivato il momento di avviare una riflessione su una materia delicata come quella della pesca costiera e dell’aragosta in particolare. Per ottenere una fotografia della situazione attuale e dello sforzo di pesca, sarà fondamentale il giornale di pesca che viene istituito col decreto. Dovranno esservi annotati i dati relativi alle giornate di prelievo, alle zone di pesca, ai quantitativi prelevati e ai dati biometrici e biologici di ciascun esemplare, che verranno poi inviati all’amministrazione regionale». Una sorta di censimento del gustoso crostaceo i cui dati ottenuti alla fine della stagione “saranno di grande aiuto per approfondire i ragionamenti sulle aree di tutela integrale e il potenziamento dei progetti di ripopolamento delle specie, sul rafforzamento della sorveglianza e sul rispetto delle regole di pesca di questa specie, tanto pregiata quanto a rischio, la cui pesca deve essere realmente sostenibile”. In attesa del censimento e dell'avvio operativo del “giornale di pesca”, il decreto adottato ieri prevede, tra le altre cose, le taglie minime di riferimento per gli esemplari pescati, prescrive che le femmine di qualsiasi lunghezza recanti uova vengano rigettate in mare e autorizza la vendita del pescato, previa etichettatura, fino al 15 ottobre 2016.

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