La Nuova Sardegna

Pacifisti in corteo contro la base di Decimo

di Luciano Onnis
Pacifisti in corteo contro la base di Decimo

Un centinaio di manifestanti scortati dalla polizia hanno protestato davanti all’aeroporto militare

11 ottobre 2016
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DECIMOMANNU. Alcuni giorni di accampamento nei giardini megalitici di Pixinortu, nelle campagne di San Sperate, a qualche centinaia di metri in linea d'aria dalla recinzione di rete metallica della base aerea di Decimomannu, poi ieri mattina i circa cento appartenenti all'organizzazione “Rete No basi, né Qui né Altrove” hanno portato la loro forma di protesta fino a pochi metri dal fine pista dell'aeroporto con le stellette.

Non erano certamente soli, a tenerli rigorosamente sotto controllo c'erano un centinaio di agenti della forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Nei fatti due schieramenti opposti che si sono affrontati in maniera solo virtuale, pur con alcuni attimi di tensione che però non sono mai degenerati. La manifestazione è stata l' ultimo atto di una cinque giorni di accampamento antimilitarista (loro lo hanno definito un campeggio) promosso dalla «Rete No Basi né Qui né Altrove», che di tanto in tanto porta le sua contestazione vicino ai presidi militari presenti nell'isola. Intorno alle 11 il corteo con decine di persone ha raggiunto la base aerea percorrendo la strada statale San Sperate-Villasor che si snoda per un tratto lungo il perimetro della base aerea. I militanti, con striscioni e bandiere, si sono sistemati a una decina di metri dalla rete di recinzione per gridare slogan contro la presenza militare in Sardegna. Cori, urla al megafono contro le servitù, ad un tratto è partito anche un fumogeno che però non ha causato alcun inasprimento della tensione fra le parti. Una sosta di neppure mezz'ora, poi il corteo di antimilitaristi ha preso la strada del ritorno all'accampamento di Pixinortu.

Obiettivo dell'iniziativa, hanno spiegato i promotori, è quello di creare un clima ostile intorno alla presenza militare nell'isola. Una lotta che continua anche dopo l'annunciato addio alla base di Decimomannu dell'aeronautica militare tedesca alla fine del 2016. Un disimpegno che ha spaccato nettamente i residenti nei comuni territorialmente interessati (Villasor per il 90 per cento circa, poi Decimomannu, Decimoputzu e San Sperate): c'è chi, con la partenza della Lutwaffe e un eventuale successivo smantellamento della base, teme che si possano perdere posti di lavoro e il crollo del tessuto economico del territorio, c'è invece chi continua a chiedere con forza la dismissioni delle basi militari.

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