La Nuova Sardegna

Mutui, bollette e rate: sardi tartassati dai debiti

di Silvia Sanna
Mutui, bollette e rate: sardi tartassati dai debiti

La crisi non dà tregua: aumento record delle procedure di recupero crediti

28 ottobre 2016
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SASSARI. I nemici principali sono due: Abbanoa ed Equitalia. Di mezzo ci sono le banche, le rate del mutuo saltate, la bolletta scaduta, la multa chiusa nel cassetto. Secondo lo studio più recente ogni sardo – neonati compresi – ha mediamente debiti per quasi 1000 euro per conti non pagati. Ma è chiaro che se dal calcolo si escludono gli under 18 l’importo aumenta sino a triplicare. Un balzello che cresce velocemente e cammina di pari passo con la crisi economica, i licenziamenti e le pensioni spesso ai limiti della sopravvivenza. I dati di Equitalia sulle riscossioni e sui piani di rateizzazione attivi alla fine del 2015 raccontano una situazione drammatica, che solo in parte potrà alleggerirsi con gli sconti sulle cartelle previsti nella manovra finanziaria appena approvata. «Uno specchietto per le allodole – dicono i responsabili delle associazioni in difesa dei consumatori, ogni giorno alle prese con un numero sempre più alto di richieste d’aiuto da parte di chi è sommerso dai debiti e dalle richieste di pagamento.

Equitalia. Non è mai entrata nel cuore dei sardi, che da quando è nata l’hanno sempre considerata una specie di sanguisuga. E poco sono serviti per migliorare il rapporto alcuni tentativi di mediazione da parte dell’ente che si occupa della riscossione: sportello amico, cioè la possibilità di trovare un accordo per l’estinzione del debito, e i piani di rateazione per diluire l’importo dovuto nel tempo. In ogni caso, tantissimi morosi sardi hanno approfittato dell’offerta. Sono oltre 124mila i piani di rateazione attivi, per un importo complessivo da capogiro: quasi 1,2 miliardi di euro. Apparentemente una sciocchezza se si considera il totale nazionale di 34 miliardi: una cifra considerevole, invece, se rapportata alla popolazione residente. Con un dato ulteriore che fa riflettere: rispetto al 2014, l’importo del debito rateizzato verso Equitalia in Sardegna è cresciuto di oltre 100 milioni di euro. E se l’isola viaggia a metà classifica si scopre che primeggia per un altro aspetto, quello del numero delle procedure attivate dall’ente di riscossione: dal 2011 è stato segnato +25%, la percentuale pià alta in Italia.

Acqua, luce e gas. Secondo uno studio del Codacons, quasi 300mila sardi non riescono a pagare puntuali le bollette dell’acqua, della luce, del gas. Qualche anno fa nell’elenco c’era anche la bolletta del telefono ma nel frattempo la moltiplicazione dei cellulari ha fatto estinguere un numero altissimo di utenze domestiche. In cima alla classifica c’è l’acqua. Con Abbanoa, come con Equitalia, i sardi hanno un rapporto difficilissimo. La nascita della società di gestione del servizio idrico ha creato una specie di terremoto. Tra bollette e conguagli, ricorsi e lunghe dispute in tribunale in seguito a slacci improvvisi, il risultato è che 1 ente pubblico su 2 non paga l’acqua ed è moroso 1 privato su 5. Per tentare di trovare un accordo, Abbanoa ha introdotto, come Equitalia, i pagamenti a rate per chi vanta un arretrato: in un solo mese circa 250 utenti hanno approfittato della possibilità di distribuire il debito in un arco di tempo più lungo.

Una vita a rate. Oltre ai debiti maturati per bollette, multe e tributi non pagati, un capitolo a parte va dedicato all’esposizione con banche e finanziarie varie. Più di un terzo dei sardi paga a rate: per il mutuo della casa, per l’auto, per il motorino, per acquistare tutto ciò che non si può pagare in contanti. L’importo medio non è altissimo: circa 300 euro al mese. Complessivamente è stato calcolato che ogni sardo deve restituire circa 25mila euro. Meno della metà rispetto a un milanese, di più rispetto a un calabrese. Ma il dato non inganni: gli esperti dicono che l’importo è mediamente basso perché nell’isola, così come in molte regioni del centro sud, è molto diffuso il sommerso. Si paga in nero e si rimborsa in nero, lontano dai canali ufficiali. Con meno interessi ma anche con molte meno garanzie.

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