La Nuova Sardegna

dopo le proteste

Macomer, stop agli smaltimenti La Regione cerca nuovi siti

di Tito Giuseppe Tola
Macomer, stop agli smaltimenti La Regione cerca nuovi siti

MACOMER. I maiali abbattuti nel corso della campagna per debellare peste suina africana non finiranno più a Macomer. Lo ha detto il responsabile dell’Unità di progetto Alessandro De Martini...

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MACOMER. I maiali abbattuti nel corso della campagna per debellare peste suina africana non finiranno più a Macomer. Lo ha detto il responsabile dell’Unità di progetto Alessandro De Martini rispondendo alla lettera del consigliere regionale Gian Franco Congiu nella quale si manifestavano perplessità sulla scelta di smaltire ai piedi del monte Sant’Antonio le carcasse dei maiali provenienti dagli abbattimenti. Settantasei maiali provenienti da Desulo ci sono finiti a fine maggio in base a un’ordinanza del responsabile dell’Unità di progetto emanata pochi giorni prima. Il tutto nel massimo segreto che, rispondendo alle rimostranze del sindaco di Macomer, Antonio Succu, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, spiega affermando che «come potrà di sicuro comprendere, la riservatezza è imprescindibile e necessaria per assicurare il buon esito di dette operazioni e questo comporta la comunicazione preventiva delle attività ai soli soggetti strettamente interessati».

Col vincolo del segreto come quello dei cardinali in conclave, i «soggetti strettamente interessati» hanno scavato dietro il vivaio ai piedi del monte Sant’Antonio lungo la strada per San Leonardo e ci hanno interrato 76 maiali abbattuti a Desulo, capi eliminati perché sospettati di contagio. Il segreto, però, non ha retto e dopo cinque mesi la notizia è trapelata suscitando fortissime reazioni a Macomer, il cui territorio è rimasto finora indenne dalla peste suina africana perché chi alleva maiali rispetta alla lettera le norme severissime imposte dalla Regione.

Il sindaco Antonio Succu ha scritto a Pigliaru chiedendo spiegazioni e le ragioni della mancata notifica di un’ordinanza che imponeva una così pesante ipoteca sul territorio comunale in un’area di alta valenza ambientale. Al Presidente della Regione e al responsabile dell’Unità di progetto ha scritto anche il consigliere regionale Gian Franco Congiu. La risposta è arrivata e Congiu l’ha pubblicata sul suo sito internet. I dati rilevanti delle risposte sono tre. Primo: Macomer non arriveranno più carcasse di maiali provenienti da abbattimenti eseguiti nell’abito della campagna contro la peste suina. «Il sito d’infossamento in argomento – scrive De Martini –, non verrà utilizzato per ulteriori attività legate alla eradicazione della peste suina africana». Secondo: gli episodi di intimidazione che a Desulo hanno accompagnato l’abbattimento di maiali allevati in violazione delle norme, hanno indotto le autorità di pubblica sicurezza a consigliere l’interramento delle carcasse in luogo diverso per cui si è deciso di individuarne uno in siti a disposizione dell’Amministrazione regionale. Il vivaio di Macomer appartiene all’Ente Foreste, quindi è della Regione. Terzo: le operazioni si sono svolte nel pieno rispetto della normativa vigente. Queste in sintesi le risposte del Presidente della Regione e del responsabile dell’Unità di progetto il quale spiega che «il sito è stato individuato da Ente Foreste nell’area del vivaio forestale chiuso da idonea recinzione, previa indagine geologica che ha attestato l’idoneità e che ha approntato la fossa secondo quanto previsto dal manuale operativo della Psa in termini di profondità, impermeabilizzazione e altre caratteristiche che la rendevano adatta».

Per Gian Franco Congiu le risposta del presidente Pigliaru e di De Martini «recuperano sul piano della comunicazione e dei rapporti fra istituzioni una vicenda che è stata fonte di grande preoccupazione per una intera comunità».

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