La Nuova Sardegna

Mutui, il Banco replica: difesi i diritti dei cittadini

Mutui, il Banco replica: difesi i diritti dei cittadini

La risposta dell’istituto di credito alla giunta sul caso delle rinegoziazioni «È la Banca a erogare i capitali, l’ente pubblico interviene con un contributo»

06 dicembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il Banco di Sardegna ha preso atto della decisione della Regione ma non ha alcuna intenzione di fare la figura dell’istituto senza cuore nella faccenda che riguarda la rinegoziazione dei mutui per la prima casa: «Abbiamo ricevuto la disdetta della convenzione in vigore per i mutui e restiamo in attesa di valutare le condizioni che saranno riviste con una nuova procedura».

Il Banco è convinto di non poter essere accusato di non aver difeso i diritti dei cittadini, visto che ha stipulato uno stock di 7.800 mutui regionali per un capitale erogato di 658 milioni. Ma l’istituto di credito non ha intenzione di alimentare polemiche sulle affermazioni degli ultimi giorni ma preferisce sottolineare l’attività compiuta da maggio, cioè da quando l'assessorato ai Lavori pubblici ha emanato le linee guida di chiarimento in materia di rinegoziazione.

Nell'attesa di rendere operative, da gennaio, le variazioni ai sistemi, il Banco ha comunicato di essersi prontamente attivato per andare incontro alle richieste di rinegoziazione di 218 mutuatari, condividendo soluzioni che hanno determinato l'applicazione di tassi in linea con le nuove condizioni di mercato, spesso inferiori al tasso di riferimento della convenzione regionale. Un operazione che, sempre secondo il Banco di Sardegna, ha permesso di riversare alla Regione la quota di contributo degli interessi sulle rate, senza creare alcun danno economico ai cittadini, e tantomeno alle casse pubbliche che hanno visto invece aumentare, con la restituzione, la provvista per la concessione di nuove facilitazioni.

«Altri 60 mutuatari hanno invece preferito attendere la scadenza della rata di dicembre per decidere se chiedere, da inizio 2017, la rinegoziazione sulla base del nulla osta regionale – comunica l’istituto di credito – oppure se chiedere altre soluzioni, anche in termini di allungamento. Tutti aspetti resi noti all'assessorato competente con una lettera del 9 novembre, regolarmente riscontrata».

Il Banco di Sardegna ritiene, quindi, di non aver mancato di rispetto alle istituzioni e ai cittadini, di aver operato nello spirito della convenzione e di aver lavorato per offrire un servizio e per soddisfare i bisogni e i diritti dei cittadini, salvaguardando allo stesso tempo economicità ed equilibrio tra rischio e rendimento. Il Banco, poi, affronta un dettaglio che non era stato approfondito: «La Regione interviene unicamente con un contributo in conto interessi e per un periodo limitato nel tempo, mentre il Banco eroga il capitale con fondi propri e a proprio esclusivo rischio per l'intera durata del mutuo». (c.z.)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative