La Nuova Sardegna

Servitù militari, indennizzi bloccati

Lettera congiunta dei sindaci al ministro della Difesa: «Ci mancano 11 milioni»

16 marzo 2017
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SASSARI. Un ammanco di più di 11 milioni di euro. A tanto ammonta il credito con lo Stato maturato dalle amministrazioni comunali di Arbus, Decimomannu, La Maddalena, Perdasdefogu, Sant’Anna Arresi, Teulada, Ulassai, Villagrande Strisaili, Villaputzu e Villasor. Si tratta, ovviamente, delle indennità previste dalla legge per le servitù militari ospitate all’interno dei dieci comuni che attendono le risorse da ormai troppo tempo: «Gli ultimi versamenti risalgono ormai al lontano 2012 e riguardavano le annualità 2005-2009, il ritardo accumulato è quindi di 8 annualità – scrivono i sindaci dei paesi in un documento condiviso e inviato all’attenzione del ministro della Difesa, Roberta Pinotti – per una cifra che ammonta a circa 1,3 milioni di euro per Arbus, 600mila euro per Decimomannu, 2,4 milioni di euro per La Maddalena, 450mila euro per Sant'Anna Arresi, 3 milioni di euro per Teulada, 2,2 milioni di euro per Villaputzu, 1,3 milioni di euro Villasor. Risorse fresche, importanti e quanto maiutili in un periodo di forte crisi e difficoltà come quello che stiamo attraversando, che consentirebbero l’immediato avvio di opere e cantieri con indubbi benefici anche per l'occupazione», scrivono i sindaci. Un problema che era stato sollevato altre volte, anche di recente, dai sindaci e dalla Regione con l’invio al ministero di documenti ufficiali e delibere di consiglio votate all’unanimità durante incontri a vari livelli e in tutte le sedi possibili.

A quanto pare, tutte le richieste indirizzate a Roma sarebbero rimaste inascoltate. Oltre al versamento delle indennità pregresse e alla puntualità nei pagamenti, i sindacio hanno richiesto più volte il pagamento annuale delle indennità che, invece, hanno un saldo quinquennale. Tra le richieste cadute nel vuoto, sino a oggi, anche lo stralcio dai vincoli di bilancio, per fare in modo che le risorse siano effettivamente, e facilmente, programmabili e spendibili per il territorio e per le comunità con tempi certi: «Ci preme ricordare – aggiungono i sindaci – che la tematica non può essere ritenuta oggetto di negoziazione tra le varie vertenze sulle servitù militari. Si tratta di un aspetto già disciplinato da una legge dello Stato e, in quanto tale, deve essere applicato senza indugio. A questo proposito, ritenendo non più rinviabile la conclusione della vicenda, chiediamo al ministro della Difesa la convocazione di un incontro urgente per affrontare e risolvere la problematica». Tra le convocazioni, poi, anche una dedicata ai politici regionali: «Chiediamo inoltre l’autorevole intervento della Regione – concludono i sindaci – e del presidente della Giunta affinchè si faccia portavoce, e promotore, di quanto possa occorrere per risolvere la questione». I trasferimenti sono previsti dalla legge 104/90 che prevede per i Comuni oberati da servitù militari, fondi in grado di ristorare i disagi e i vincoli causati dalla presenza dei poligoni e delle esercitazioni. (c.z.)

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