L’ira del sindaco «Al ministro Minniti ora chiedo risposte»
Il primo cittadino vuole spiegazioni dal governo: «Perché 200 teppisti sono arrivati in città indisturbati?»
SASSARI. Perché 200 teppisti sono potuti partire da Cagliari armati fino ai denti? E ancora, perché nessun controllo preventivo è stato fatto, perché i pullman li hanno accompagnati a Sassari e non dove si svolgeva la partita amichevole di calcio Cagliari-Sorso? E poi, perché i pullman non sono stati scortati dalle forze dell'ordine, perché i 200 delinquenti hanno potuto girare liberamente per la città, perché nonostante sui social circolassero da giorni informazioni sulla “missione punitiva” nessuno ha dato peso a questi messaggi inquietanti? E infine, perché una buona parte dei teppisti ha potuto far perdere le proprie tracce, essendo verosimilmente rientrato a Cagliari in treno ed essendo sceso dal treno qualche fermata prima dell'arrivo nella stazione di Cagliari?
È questo il lungo elenco di domande che il sindaco di Sassari Nicola Sanna, in una lettera scritta oggi, pone al ministro dell’Interno Marco Minniti per avere chiarezza sui fatti avvenuti in città sabato scorso. Una lettera con la quale il primo cittadino rappresenta tutto «lo sconcerto e l’ indignazione della comunità».
Nel documento si chiede che si faccia luce «su ciò che si sarebbe dovuto fare e non si è fatto per evitare che Sassari subisse impunemente queste violenze e queste ferite. Sono, infatti, troppe le circostanze che evidenziano una grave falla nel dispositivo di sicurezza».
Dubbi e domande legittime quelle che il sindaco rivolge al ministro nel ricordare quanto accaduto in quelle concitate e drammatiche ore di sabato, tra corso Vico e il piazzale della stazione dei treni. «Mentre in città la gente rientrava a casa per accingersi al pranzo - scrive il sindaco -, circa 200 vandali provenienti da Cagliari hanno potuto impunemente e indisturbati raggiungere a bordo di tre pullman la fermata dei mezzi pubblici nel centro urbano. Da qui, in completo assetto da guerriglia urbana, armati fino ai denti con mazze, bastoni, coltelli, bombe carta, hanno potuto percorrere il lungo tracciato che separa la fermata dalla stazione ferroviaria, e ciò senza che, verosimilmente, nessun dispositivo di ordine pubblico fosse stato messo in piedi per arginare o contrastare la violenza inaudita scatenata da questi criminali».
Il primo cittadino fa notare come, per puro caso, non si siano registrate vittime di questa scia di violenza che si è abbattuta sulla città. Un pomeriggio di follia che ha messo a rischio «famiglie, donne, uomini, persone anziane, automobilisti, esercenti servizi di trasporto pubblico», spettatori inermi che si sono trovati nel mezzo della guerriglia urbana.
«Ministro - conclude Nicola Sanna - ciò a cui abbiamo dovuto assistere sabato scorso segnerà Sassari per sempre e non si potrà cancellare ma fare chiarezza servirà, auspico, a evitare che fatti simili possano ripetersi».