La Nuova Sardegna

Pecorino «Bithi Barbagia» nei menù di tutto il mondo

Pecorino «Bithi Barbagia» nei menù di tutto il mondo

Patto tra i pastori e Briatore: i formaggi nei ristoranti Cipriani e Eataly di Farinetti Scelti il nome e il marchio, nasce una società che unisce 14 aziende casearie

22 aprile 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il pecorino alla conquista del mondo. Il marchio scelto per affrontare il viaggio è una dea madre tagliata a metà da un’onda che la attraversa e la lega a un nuraghe. Un connubio tra il centro dell’isola e le coste, con un nome legato al territorio: “Bithi Barbagia”.

Da qualche giorno i 5 pecorini sardi scelti a dicembre a Bitti sono arrivati nei punti vendita e nei ristoranti di Oscar Farinetti, le catene Eataly, e dai ristoranti Cipriani, da New York a Londra passando per Dubai, Singapore, Montecarlo, Venezia, Milano, Torino e Roma. Prende sempre più forma il progetto lanciato da Flavio Briatore con un gruppo di 14 pastori del centro Sardegna insieme a Farinetti, tutti insieme impegnati a rilanciare il settore caseario sardo attraverso nuove produzioni da commercializzare nel mondo, proprio attraverso la catena di ristoranti del noto imprenditore. Il progetto sta andando avanti molto bene – dice al notiziario Chartabianca uno dei responsabili del progetto, Diego Manca – Briatore come aveva promesso sta mantenendo la parola e abbiamo già diversi contatti internazionali a cui inviamo le prime spedizioni del prodotto in campionatura – aggiunge – si tratta di punti di ristorazione di Farinetti e Cipriani, ovvero negozi specializzati e dove si forniscono prodotti di qualità medio-alta. Al momento stiamo mandando i campioni su ogni punto vendita per vedere quale tipo di formaggio che può adattarsi meglio alla clientela di quello specifico mercato di riferimento - precisa - i formaggi attualmente sono 5 e si tratta dei classici pecorini sardi con forme da 2-2,5 chili e altri in fase di produzione».

Dopo l’invio delle prime forme fuori dalla Sardegna e oltreoceano, aumenta l’attesa per il secondo appuntamento: il battesimo del nuovo marchio e dei prodotti che dovrebbe tenersi il 16 maggio a Milano, nello store di Farinetti. Oltre ai responsabili sardi del progetto, a Briatore, Farinetti e Cipriani, parteciperanno anche esponenti di Slow Food, Gambero Rosso e giornalisti della stampa specializzata. L’altra novità è la nascita della società “Mama e oro” con le 14 aziende casearie impegnate nel progetto che commercializzano latte a più di 100 aziende. Produttori e trasformatori che consegnano anche il prodotto pronto alla commercializzazione, compresa l’etichettatura con i bollini della Comunità europea. «Non sappiamo se un domani si potrà arrivare nei supermercati o nella piccola distribuzione – spiega Manca – far fronte alle richieste dei punti ristoro in tutto il mondo non è facile con la nostra capacità produttiva».

Il progetto era partito per superare il grande momento di crisi del settore lattiero caseario che investe la Sardegna: «Cerchiamo di diversificare – aggiunge –. Era l’idea iniziale per togliere delle quantità al Pecorino romano al fine di contrastare la sovrapproduzione del prodotto che ha intasato i mercati. Dobbiamo dare una svolta e inserire il Pecorino sardo per dare qualità ai nostri prodotti – continua – attualmente nel mondo è più conosciuto il Romano che di sardo vero ha poco, come suggerisce anche il nome – conclude Manca – da generazioni facciamo il Sardo, prodotto conosciuto nella storia e prodotto dalle antiche generazioni in tutta la Sardegna, anche per questo lo vogliamo rilanciare».

In Primo Piano
Milano

Graziano Mesina, al via la perizia per valutare il suo stato di salute

Video

Comunali a Cagliari, Azione fuori dal Campo largo

Le nostre iniziative