La Nuova Sardegna

Il piccolo Robertino ha perso la battaglia contro la malattia

di Giovanni Maria Sedda e Michela Columbu
Un'immagine scattata quando Roberto Sanna era appena un bambino e iniziava la difficile convivenza con la 
leucodistrofia metacromatica
Un'immagine scattata quando Roberto Sanna era appena un bambino e iniziava la difficile convivenza con la leucodistrofia metacromatica

Gavoi in lacrime per il 14enne ucciso dal morbo di Scholz. Tutta la Barbagia si era mobilitata per aiutare i genitori

26 aprile 2017
3 MINUTI DI LETTURA





GAVOI. «Se mi ami non piangere. Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami. Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio, dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza».

È una commovente poesia di Sant’Agostino ad accompagnare il commiato dell’angelo di Gavoi, Roberto Sanna, che ieri è morto a soli 14 anni. L’annuncio dato dalla famiglia è un invito alla speranza, quella che in tutti questi anni non hanno mai perso, fino all'ultimo giorno di vita del ragazzino. Robertino, infatti, era affetto da una malattia rara che nel tempo lo ha debilitato fino a costringerlo all’immobilità.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.15253117:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.15253117:1653431849/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Per lui, e proprio con la speranza di combattere una patologia riconosciuta con il nome di Scholz, si era mobilitato nel 2006 tutto il paese di Gavoi e la Sardegna intera con appelli sui media e sulla Rete, con una raccolta fondi fatta tramite il comitato “Pro Roberto” che gli permettesse di essere curato negli Stati Uniti. Furono raccolti oltre due milioni di euro. Per il ragazzo, però, non è stato possibile intervenire in alcun modo e lentamente la malattia si è impossessata del suo corpo. Il padre Dario, noto imprenditore edile, e la madre Lella, con i fratelli e i numerosi zii e cugini della famiglia Sanna e Demurtas, lo hanno coccolato e assistito in questi anni. E allo stesso modo hanno sempre profuso un grande impegno per le iniziative sociali. Attraverso il comitato hanno sostenuto tutte le manifestazioni a favore del miglioramento dei servizi socio-sanitari della zona.

«I fondi raccolti non sono rimasti inutilizzati – scrivevano dalla Asl di Nuoro nel 2014, quando il presidio medico è stato intitolato al Comitato – e nuove attrezzature sanitarie sono state consegnate al Poliambulatorio del centro barbaricino». Questa è forse la più importante tra le azioni messe in campo con le risorse raccolte, ma numerose altre sono state realiazzate grazie alla famiglia, come l’offerta del defibrillatore al gruppo del taekwondo gavoese.

La notizia della morte del piccolo Roberto ha rattristato tutto il territorio e si è diffusa ancora prima che le campane dessero la triste notizia. Il funerale si terrà questo pomeriggio, con partenza dalla casa di Loai nelle campagne del paese, dove il giovane ha concluso la battaglia con la malattia. Un luogo di pace circondato dalla splendida natura barbaricina, dove la famiglia spesso passava le giornate e dove Roberto amava andare. I funerali del ragazzino saranno celebrati a Gavoi. Tutta la comunità si stringerà alla famiglia di Robertino, alle 16, nella chiesa di San Gavino.

I concittadini abbracceranno i genitori che hanno combattuto una battaglia durissima e hanno cercato di battrere ogni strada per riuscire a salvare quel bambino, che nelle foto di tanti anni fa, quando era cominciato il suo calvario, sorrideva felice in sella a un triciclo.

In Primo Piano
Ambiente a rischio

Avvistata una scia gialla, sulle Bocche l’incubo inquinamento

di Marco Bittau
Le nostre iniziative