La Nuova Sardegna

Arriva sul mercato il riso nero “gioiello” coltivato a Oristano 

di Claudio Zoccheddu
Arriva sul mercato il riso nero “gioiello” coltivato a Oristano 

Il prodotto dell’azienda Passiu star a Milano e a Roma Le qualità del cereale hanno convinto i consumatori

11 giugno 2017
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ORISTANO. C’è una macchia nera tra il verde delle risaie che circondano Oristano. Non è un fenomeno di Fata Morgana, l’effetto ottico simile al miraggio che distorce gli oggetti e ne cambia la forma e il colore, ma una coltivazione innovativa che non si era mai vista in Sardegna e nemmeno nel resto d’Italia.

La risaia nera non è un allucinazione ma il primo esempio su scala nazionale di una coltivazione a “pieno campo” del riso “Gioiello di Sardegna”, una qualità esclusiva che l’azienda agricola Passiu coltiva da qualche tempo e che, dopo il debutto in società in occasione della Sartiglia, non a caso il giorno in cui la giostra equestre viene organizzata dal Gremio dei contadini, è stato commercializzato nel nord Italia, nell’area di Roma e ovviamente nella zone e in alcuni market di Oristano.

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Il commercio. L’ingresso in punta di piedi è una scelta ponderata: «Coltiviamo due ettari e mezzo a Gioiello di Sardegna e le quantità sono limitate – spiega Felice Passiu, responsabile commerciale dell’azienda – però il riso nero ci ha già regalato diverse soddisfazioni quando l’abbiamo presentato a Milano durante il “Vegetarian Chance”, un festival dedicato all’alta cucina vegetariana, e quando abbiamo affidato una parte del raccolto al mercato di Roma pubblicizzandolo con una televendita su una televisione locale, il canale “Casa Serena” che generalmente commercializza generi di lusso. È stato un successo e in pochi minuti l’avevamo venduto tutto».


Il “gioiello” si può trovare anche in alcuni market di Oristano: «Lo abbiamo fatto anche con altre produzioni oltre al riso nero. Oristano è il nostro laboratorio commerciale da cui ricaviamo informazioni utili sul gradimento da parte dei clienti che ci permettono di capire a grandi linee se il prodotto può funzionare – conferma Felice Passiu – , anche se poi la cultura del riso non è sviluppata allo stesso modo in tutte le zone d’Italia. Anzi». Il gioiello dei Passiu, poi, inizia a fare capolino dai menù dei ristoranti sardi. Una forma di promozione indiretta che ha molta presa sui consumatori, soprattutto quelli abituati alla buona cucina.

Il mercato. Il riso è un alimento molto apprezzato soprattutto nel Nord Italia dove ne vengono prodotte le maggiori quantità: il triangolo d’oro tra Vercelli, Novara e Pavia è il vertice della produzione italiana ma, ultimamente, anche la Sardegna sembra aver iniziato un rapporto più stretto con la produzione e con il consumo del riso: « Per quanto ci riguarda è così: i nostri prodotti sono molto apprezzati nel Nord Italia ma ultimamente il numero dei consumatori è cresciuto anche in Sardegna e questo ci tranquillizza perché, a prescindere dalle nostre produzioni, le persone stanno riscoprendo l’agricoltura e i prodotti di qualità – dice ancora Passiu –. Noi proviamo ad andare incontro alle richieste del mercato garantendo la filiera corta e la qualità dei prodotti perché è questo quello che dobbiamo fare, lavorare con passione e mantenere alti gli standard di produzione».

Le caratteristiche. Il riso nero è una varietà innovativa con caratteristiche che non possono essere ritrovate nelle altre qualità. Ovviamente, costa un po’ di più: «Già, ma è una produzione che ha una resa inferiore e i costi sono più alti rispetto alle altre varietà – precisa ancora Felice Passiu –. Dal punto di vista delle caratteristiche, invece, è davvero unico: ha un aroma particolare e un gusto molto diverso da quello dei prodotti simili. È integrale, ricco di antiossidanti e rilascia amido nelle quantità che lo rendono perfetto per diversi tipi di cottura perché è ottimo da mantecare e quindi può essere cucinato come un risotto ma può essere anche precotto senza che perda le sue caratteristiche». Come tutti i “gioielli”, anche il riso nero dell’Azienda Passiu è un prodotto decisamente delicato: «Viene seminato in asciutta e c’è il rischio che i gambi si pieghino quando è maturo. Per questo occorrono controlli frequenti», conclude Felice Passiu.
 

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