La Nuova Sardegna

L’Aias chiede aiuto ai lavoratori 

di Silvia Sanna
L’Aias chiede aiuto ai lavoratori 

La Regione taglia i fondi, l’azienda minaccia licenziamenti. Arru: «Vergognoso»

14 giugno 2017
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SASSARI. Da più di un anno vivono da nemici nella stessa casa. Da una parte l’azienda, dall’altra i lavoratori: il rapporto è tesissimo a causa degli stipendi che arrivano a singhiozzo e dei provvedimenti disciplinari assunti nei confronti di chi ha protestato a voce più alta. Ora succede qualcosa che appare incredibile: i vertici dell’Aias chiedono aiuto proprio ai lavoratori non pagati – ma anche ai pazienti e ai loro familiari – per “combattere” uniti contro la Regione. Colpevole, scrive la presidente dell’Aias Anna Paola Randazzo in una lettera aperta, di avere approvato una delibera che «si tradurrà in un futuro incerto per l’assistenza ai nostri pazienti e nell’inevitae imminente licenziamento del trenta per cento dei nostri lavoratori». La delibera in questione è la numero 23/25 del 9 maggio e il taglio del 30% sui tetti di spesa per l'acquisto, da parte dell'Ats delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie da assegnare alle strutture private accreditate per l'anno 2017. La presidente dell’Aias grida allo scandalo perché il taglio è stato operato dalla stessa Regione «che ha circa 40 milioni di debiti con la nostra associazione». Ecco perché, secondo Anna Paola Randazzo, la mobilitazione contro il provvedimento deve coinvolgere tutti: azienda, lavoratori e familiari dei pazienti. L’invito è quello di partecipare alla protesta in programma martedì 20 giugno davanti all’assessorato regionale della Sanità. L’appello, per ora, non ha riscosso molti consensi. I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Usb prendono le distanze, non condividendo minimamente il tentativo di fare “gioco di squadra” con i lavoratori esasperati per gli stipendi che non arrivano e con i pazienti, l’anello più debole della situazione. Durissimo il commento dell’assessore alla Sanità: «È vergognoso che si scarichi sui lavoratori, sui sindacati e sulle istituzioni regionali la propria incapacità manageriale e imprenditoriale – dice Luigi Arru – Ma è soprattutto vergognoso che si sfrutti la debolezza e la fragilità di pazienti e famiglie per ottenere qualcosa di non dovuto». Da parte di una associazione, sottolinea l’assessore che nel triennio 2014-2016 ha ricevuto 119 milioni dal committente pubblico: «Per questo chiediamo alle famiglie di non prestarsi alla strumentalizzazione e ai vertici Aias di ritrovare la lucidità indispensabile per svolgere il delicato ruolo che la Regione ha loro finora affidato nella cura delle persone più fragili».

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