La Nuova Sardegna

L’allarme: posti di lavoro a rischio 

di Stefano Ambu
L’allarme: posti di lavoro a rischio 

Presenti al sit in pazienti e dipendenti che reclamano gli stipendi arretrati

21 giugno 2017
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CAGLIARI. Decine e decine di sedie a rotelle davanti all'assessorato regionale della Sanità. Non sono vuote: sopra ci sono seduti i pazienti delle cliniche di riabilitazione convenzionate con la Regione. Con loro madri, padri, figli, fratelli e sorelle che li accompagnano. Tutti in via Roma. Tutti, insieme a personale e amministratori dei centri di cura, per protestare. Il nemico numero uno è la delibera dello scorso maggio che introduce il tetto di spesa del budget fissato all'ottanta per cento per le convenzioni. Con la differenza, il venti per cento, che resta in mano all'Ats per una successiva redistribuzione. Tetto che, tradotto dai manifestanti, significa "tagli". Con una cascata di paure, quelle già ribadite in un documento e in un'assemblea-conferenza stampa, pochi giorni fa: per le riabilitazioni e per i posti di lavoro. Una manifestazione rumorosa con fischietti e trombette. E con qualche momento di nervosismo perché il sit in rallenta il traffico. E qualche automobilista protesta contro la protesta. Il colore predominante è il bianco: quasi tutti- e sono centinaia- indossano la maglietta con la scritta Acris (associazione dei centri riabilitativi sardi) davanti. E dietro le parole azzurre "Io sono Aias", con riferimento alla struttura con più dipendenti e collaboratori, circa millecinquecento. Poi un maxi striscione: Basta soprusi, l'Aias siamo noi. Un gruppo arriva da Aritzo, ma la mobilitazione coinvolge diversi centri della Sardegna dove ci sono presidi privati della sanità. Come Domusnovas. Con le istituzioni- il sindaco in prima persona- che è lì per chiedere una soluzione. «Che forse – spiega il primo cittadino Massimo Ventura – sta nel mezzo. Sono qui perché nel nostro territorio c'è un centro con un centinaio di dipendenti. L'auspicio è che le parti possano incontrarsi per trovare una soluzione utile a scongiurare la perdita di posti di lavoro». L'obiettivo della protesta dei privati è quello di cancellare la delibera contestata: «Mette a rischio- si legge in un volantino firmato Aias- il futuro dell'associazione, dei suoi lavoratori e soprattutto l'assistenza dei pazienti e delle loro famiglie". Una delegazione è stata ricevuta dell'assessore Luigi Arru e dal direttore dell'Ats Fulvio Moirano. Ma la battaglia sembra tutt'altro che conclusa.

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