La Nuova Sardegna

I redditi dei consiglieri regionali, il Paperone è Angelo Carta

L'aula del consiglio regionale
L'aula del consiglio regionale

Giovanni Satta non supera  la soglia di povertà. Sul podio anche Ugo Cappellacci e Anna Maria Busia. Francesco Pigliaru si ferma a 114mila. Gianfranco Ganau dichiara 103mila euro 

05 luglio 2017
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CAGLIARI. Non è un terremoto politico, ma il Consiglio regionale ha perso comunque una stella popolare: dopo due anni consecutivi di primato il capogruppo di Forza Italia, l’avvocato nuorese Pietro Pittalis, non è più in testa alla classifica degli onorevoli-contribuenti. Nell’elenco delle dichiarazioni dei redditi del 2016 (anno di riferimento 2015), con 129.560 euro lordi – contro i quasi 153mila del 2014 – è scivolato al settimo posto. Stavolta a essere il primo della classe è Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, oristanese e consulente del lavoro: ha dichiarato 163.036 euro, 52mila in più rispetto al 2014. Da un anno all’altro è cambiata anche la maglia nera: non è più sulle spalle di Pierfranco Zanchetta, capogruppo dell’Upc, passato dai 339 euro del 2014, non era ancora consigliere regionale, agli attuali 25.773. Nel 2015 a indossarla è il sassarese Giovanni Satta dell’Uds con 11.415 euro. Ha un reddito comunque in crescita se messo a confronto con i 4mila dell’anno prima.

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Sopra i cento. Come nel 2014 anche stavolta sono 12 i consiglieri ad aver dichiarato più di 100mila euro. Detto del capofila Carta, al secondo posto c’è l’ex governatore e commercialista cagliaritano Ugo Cappellacci, Forza Italia, con 160.233 euro. In dodici mesi, ha scalato una decina di posizioni visto che in passato s’era fermato a 98mila. Al terzo posto, sempre nel 2015, s’è piazzata l’avvocatessa cagliaritana Anna Maria Busia, Cd-Campo progressista, con 158.086, che nel 2014 era in nona posizione con 104mila euro. Ecco gli altri consiglieri oltre i 100mila: Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, con 138mila, in calo rispetto ai 142mila del 2014 quando era al secondo posto assoluto, Giorgio Oppi dell’Udc, 131.103 contro gli attuali 135mila, Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, passato da 120mila euro a 130.714. Poi Marco Tedde, avvocato algherese, vicecapogruppo di Forza Italia, ora 121.327 contro 90mila, Gianfranco Congiu, avvocato con studio legale a Macomer e capogruppo del Partito dei sardi, 115.996 euro messi a confronto con i 107mila del 2014. A chiudere questa classifica è l’ex presidente Mario Floris dell’Uds, ora sospeso dopo la condanna nel processo per i fondi ai gruppi, che ha dichiarato 105.267 contro i 112.773 di un anno fa.

I due presidenti. Il governatore Francesco Pigliaru è al decimo posto assoluto: ha dichiarato 114.614 euro nel 2015 euro contro i 104mila dell’anno prima. Undicesimo il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau. È lui tra l’altro il più ricco del gruppo Pd per imponibile denunciato: è passato da 103.828 euro a 110.058 due anni fa.

In fondo alla classifica. Se Giovanni Satta è all’ultimo posto e non raggiunge neanche la cosiddetta soglia di povertà, al penultimo c’è l’ex consigliere di Fdi-An Gianni Lampis (a soffiargli il seggio nel 2015 è stato Satta) con quasi 16mila euro. Appena soprà c’è Alfonso Marras, Udc, 16.065, fra l’altro da pochi mesi in Consiglio. In coda anche l’avvocato Antonio Gaia, Upc, con 34.485 euro.

Nel gruppo. Fatti i calcoli, il reddito medio degli onorevoli è intorno ai 79.200 euro ed è quello dichiarato da chi percepisce i soli stipendi da consigliere. Nel Pd, escluso Ganau, i più ricchi sono Salvatore Demontis e Franco Sabatini, con 82mila euro a testa. In Fi, senza contare i consiglieri presenti in altre classifiche, la forbice è fra i 93.084 di Alberto Randazzo, ora sospeso, e i 32mila del sassarese Giancarlo Carta, consigliere solo per 18 mesi. Da segnalare, sempre in Fi, il passo indietro dell’imprenditore Giuseppe Fasolino di Golfo Aranci: dai 118mila del 2014 agli attuali 80.550: un vero scivolone. (ua)
 

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