siccità
Protezione civile, le autobotti per dissetare gli animali
CAGLIARI. Da oltre un mese è stato attivato, tramite la Protezione civile della Sardegna, un piano di soccorso per le emergenze dovute alla carenza d’acqua nelle aziende zootecniche dell’isola. Il...
26 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. Da oltre un mese è stato attivato, tramite la Protezione civile della Sardegna, un piano di soccorso per le emergenze dovute alla carenza d’acqua nelle aziende zootecniche dell’isola. Il piano d’emergenza è stato ricordato ieri dagli assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura ai comuni, già informati nelle scorse settimane, e agli allevatori che operano nei territori più colpiti dalla mancanza di acqua. L’avviso, ovviamente, è destinato a chiunque debba far fronte al sostentamento dei propri animali.
Il supporto è disponibile grazie alla collaborazione del Sistema di protezione civile con i mezzi e il personale dell’agenzia Forestas e le organizzazioni di volontariato, con le proprie autobotti. I Comuni devono però inoltrare una richiesta al sistema informatico di Protezione civile che ogni Comune ha a disposizione per la sala operativa regionale integrata.
La procedura non è complicata: gli allevatori che non dovessero avere disponibilità d’acqua con cui dar ristoro agli animali, e quindi in emergenza, possono contattare il proprio Comune di appartenenza che inoltrerà la richiesta alla Protezione civile. A questo punto sarà la Sori a caricarsi del problema e risolverlo con mezzi e personale di Forestas o del volontariato, compatibilmente con le attività di spegnimento o bonifica di eventuali incendi. I Comuni interessati, però, dovranno avere già deliberato lo stato di calamità naturale per la siccità.
Nei giorni scorsi tutti i Comuni sono stati autorizzati dalla Protezione civile regionale a operare in autonomia, con i mezzi messi a loro disposizione dal sistema regionale, per sopperire alle esigenze vitali del bestiame in allevamento.
Il supporto è disponibile grazie alla collaborazione del Sistema di protezione civile con i mezzi e il personale dell’agenzia Forestas e le organizzazioni di volontariato, con le proprie autobotti. I Comuni devono però inoltrare una richiesta al sistema informatico di Protezione civile che ogni Comune ha a disposizione per la sala operativa regionale integrata.
La procedura non è complicata: gli allevatori che non dovessero avere disponibilità d’acqua con cui dar ristoro agli animali, e quindi in emergenza, possono contattare il proprio Comune di appartenenza che inoltrerà la richiesta alla Protezione civile. A questo punto sarà la Sori a caricarsi del problema e risolverlo con mezzi e personale di Forestas o del volontariato, compatibilmente con le attività di spegnimento o bonifica di eventuali incendi. I Comuni interessati, però, dovranno avere già deliberato lo stato di calamità naturale per la siccità.
Nei giorni scorsi tutti i Comuni sono stati autorizzati dalla Protezione civile regionale a operare in autonomia, con i mezzi messi a loro disposizione dal sistema regionale, per sopperire alle esigenze vitali del bestiame in allevamento.
