La Nuova Sardegna

Lingua blu, sale l’allarme per un nuovo sierotipo

di Giusy Ferreli
Lingua blu, sale l’allarme per un nuovo sierotipo

Già oltre 3600 pecore morte nell’isola e si teme per l’arrivo del gruppo 3 In Ogliastra un terzo degli animali colpiti. Preoccupazione per ritardi e siccità

24 ottobre 2017
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CARDEDU. Pastori che vivono l’incubo di una nuova stagione costellata di stenti e difficoltà, pastori sul piede di guerra. All’assemblea, convocata ieri mattina da Coldiretti Nuoro-Ogliastra nella sala consiliare di Cardedu, gli allevatori hanno urlato tutta la loro rabbia contro i ritardi burocratici sul pagamento dei premi comunitari, lo stallo della vertenze sul prezzo del latte che ancora non sale nonostante il rincaro del Pecorino romano arrivato a 6 euro e 60 centesimi al chilo. Hanno inveito contro la siccità che ha stremato le greggi di ovini.

Inoltre hanno chiesto misure efficaci per affrontare una situazione drammatica aggravata, negli ultimi mesi, dal diffondersi della Lingua blu. Il morbo sta decimando gli allevamenti ovini isolani e sul fronte sanitario si allunga l’ombra di un altro pericolo: il probabile arrivo in Sardegna di un nuovo sierotipo della febbre catarrale degli ovini, il sierotipo 3, che sta già imperversando nel Nord Africa.

La situazione è stata delineata con estrema precisione da Dino Garau, responsabile dei servizi sanitari della Assl di Lanusei che ha snocciolato i numeri dell’emergenza sanitaria. «In tutta l’isola – ha sottolineato Garau – i focolai attivi sono 932, mentre sono 3630 gli animali morti. In Ogliastra si registra la situazione epidemiologica più violenta con 207 focolai attivi e 1050 animali morti».

Le vaccinazioni effettuate a partire dallo scorso agosto non sono bastate ad arginare il contagio. «Il virus ha colpito di recente anche in 19 allevamenti dell’Oristanese, territorio che sinora era rimasto indenne dal contagio – ha fatto sapere Garau –. Si attende l’arrivo del freddo che dovrebbe neutralizzare il culicoide, l’insetto responsabile della trasmissione della malattia, ma nel frattempo si registrano ricadute tra gli animali e, dramma nel dramma, le pecore gravide sopravvissute al sierotipo 4 indebolite dal morbo, muoiono durante il parto o subito dopo».

Leonardo Salis, presidente della Cooperativa pastori di Dorgali, dalla Baronia si è precipitato in Ogliastra per raccontare l'angoscia del suo territorio. «Nonostante le vaccinazioni la situazione si sta aggravando. Il mio è un caso emblematico: su 272 pecore gravide il 25 per cento ha abortito» ha fatto sapere alla platea.

Il danno è ingente e si somma alle altre problematiche di un settore in ginocchio. In primo luogo i ritardi nei pagamenti dei premi comunitari ai quali si aggiungono le lungaggini per i contributi alle aziende colpite dalla siccità e dalla Blue tongue. Alla quarantina di milioni stanziati dalla Regione e bloccati da cavilli burocratici vanno aggiunti i due milioni e mezzo di finanziamenti regionali stanziati con la variazione di bilancio. «Credo che il danno non vada conteggiato sui capi morti ma sui maggiori costi sostenuti dalle aziende» ha commentato il consigliere regionale Franco Sabatini, firmatario dell’emendamento sui fondi per la Blue tongue. Il tema dei ritardi dei prmi comunitari sarà al centro dell'incontro tra l’assessore regionale all’agricoltura Pierluigi Caria e il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.

Il terzo fronte quello del prezzo del latte sembra nell’empasse più completa. Anche se ora, a detta dei responsabili di Coldiretti, ci sarebbero tutti i presupposti perché il prodotto venga pagato come si deve. Simone Cualbu presidente provinciale dell’associazione di categoria chiede che venga quantificata la reale produzione per evitare le speculazioni. Per Luca Saba e Alessandro Serra, rispettivamente direttore regionale e provinciale di Coldiretti, occorre una netta presa di posizione da parte della politica: «Sapevamo che non sarebbe stata una vertenza facile ma la Regione deve stare a fianco ai pastori contro chi lavora solo per speculare».

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